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Loris, arrivano i Ros del caso Yara
Il giallo delle telecamere in paese

L'attenzione degli investigatori è focalizzata sulle immagini delle telecamere che avrebbero ripreso la mamma di Loris nelle strade di Santa Croce la mattina del 29 novembre scorso

SANTA CROCE CAMERINA. Ufficiali e marescialli del Ros che fanno parte di un gruppo specializzato in indagini su crimini violenti, sono arrivati ieri sera a Ragusa per dare un contributo alla task force composta da Carabinieri del Nucleo investigativo e personale dello Sco e della Squadra mobile per fare luce sull'omicidio del piccolo Loris Stival. Sono gli stessi carabinieri che in passato si sono occupati di crimini come il caso di Yara Gambirasio, l'attentato alla scuola di Brindisi, l'omicidio dei coniugi Burgato di Lignano Sabbiadoro e di Roberta Ragusa di Pisa.

E' stata una notte di indagini ancora una volta per polizia e carabinieri. Le indagini, coordinate dal procuratore Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota, proseguono a tutto campo. In particolare l'attenzione degli investigatori è focalizzata sulle immagini delle telecamere che avrebbero ripreso la mamma di Loris nelle strade di Santa Croce la mattina del 29 novembre scorso. La ricostruzione è ritenuta "fondamentale" per il prosieguo delle indagini.

Intanto, si prova a tornare alla normalità a Santa Croce Camerina. Il ritrovamento, ieri, degli slip, che si ipotizza potessero essere di Loris Stivala, davanti la scuola che frequentava il bambino di 8 anni ucciso il 29 novembre scorso, sembra non avere influito, almeno apparentemente, su genitori e alunni. La tesi del 'mitomane' era stata subito sposata e sostenuta dal Paese. Così stamattina all'ingresso della Falcone-Borsellino sembra una giornata come le altre: madri o padri che tengono per mano i figli, che tranquillamente entrano a scuola. Una giornata come tante, in apparenza, se non fosse per il lenzuolo con la scritta che chiede "Giustizia per Loris" e polizia e carabinieri che presidiano la zona.

Il proprietario del Mulino Vecchio, Peppino Caggia, struttura che dista 20 metri dal luogo del ritrovamento di Loris Stival, il giorno della mattinata del delitto non ha visto nessuno in zona. L'ex carabiniere in pensione, ribadisce che «non è passata nessuna auto, nè ho veduto delle persone». Alla domanda dei giornalisti, anche in qualità di ex militare dell'Arma, su che cosa possa essere allora successo, Caggia da la sua ricostruzione: «visto che secondo l'autopsia sarebbe stato ucciso tra le 10 e le 10.30 e a quell'ora qui non c'era alcuno, secondo me è stato assassinato in un altro posto e dopo portato qui».

Sono oltre 10 le telecamere di impianti di videosorveglianza, pubblici e privati, che sono presenti nel tratto di strada che potrebbe percorrere un'auto per andare da casa Stival alla scuola di Loris. E quasi tutte le vie del paese hanno infatti dei sistemi di sorveglianza le cui riprese sono adesso uno dei filoni più importanti delle indagini di Polizia e Carabinieri sulla morte del bambino di 8 anni avvenuta il 29 novembre scorso a Santa Croce Camerina. Gli investigatori, su disposizione della Procura di Ragusa, hanno sequestrato tutte le registrazioni che adesso sono al vaglio di esperti. Ci sono dunque altri video ancora da visionare e soprattutto le immagini non sono così nitide da poter dare certezze assolute. Ma è evidente che, se anche dall'analisi delle altre telecamere non si trovasse un'immagine in cui il bimbo è stato ripreso, qualche domanda bisognerà porsela. Che Loris non ci sia, in quelle registrazioni, comunque, non vuol dire che non era in quella macchina.

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