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Ragusa, la nuova Pediatria dell'ospedale pronta da anni e mai utilizzata: mancano i medici

Ragusa, la nuova Petriatria dell'ospedale è pronta da anni ma non utilizzata: mancano i medici

Bambini e genitori «spostati come pacchi da un posto all’altro» mentre le stanze del reparto di pediatria dell’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa sono ancora impacchettate. Un disagio che le famiglie vivono ormai da due anni e mezzo, quando causa Covid, l’apertura della nuova struttura ha subito ritardi. Ma, paradossalmente, non sembra questa la vera motivazione che tiene sostegno di continui spostamenti i piccoli pazienti. «Non abbiamo mai aperto per carenza di pediatri», ha spiegato l’Asp.

Le strutture ci sono, i pazienti anche, ma a mancare sono proprio i medici: degli otto previsti in organico ce ne sono soltanto quattro, gli ultimi bandi sono andati deserti e tra pensionamenti e mancati reintegri, dal 2020 le stanze sono pronte ma inutilizzate mentre mamme e bambini devono pellegrinare in altri ospedali, con disagi e carenza di posti mentre restano aperti soltanto ambulatori e day hospital.

L’emergenza è stata affrontata con l’assunzione di due dirigenti medici e due nuovi bandi, uno per incarichi a tempo determinato e uno per assunzioni a tempo indeterminato, per rinforzare l’organico del reparto; obiettivo rendere operativo il reparto il prima possibile. Ma ancora, sembra essere ben lontani dalla soluzione. Così, le mamme dei piccoli pazienti hanno dato vita ad un comitato spontaneo, che porta avanti la battaglia con iniziativa e azioni di protesta: «Non accettiamo l’atteggiamento vittimistico dell’Asp - sottolineano le mamme -, quando qua le uniche vittime sono i poveri pazienti e le loro famiglie. Ma sicuramente ci sbagliamo - proseguono -, sicuramente sarà il nostro coinvolgimento emotivo, saranno le nostre paure di madri e padri, la nostra preoccupazione, la nostra ansia e il nostro senso di impossibilità che ci pervade quando pensiamo a cosa siamo costretti a fare per vedere rispettato un nostro diritto, la salute, a farci dire questo. Sarà sicuramente così, e allora vogliamo crederci, vogliamo guardare al prossimo futuro con un certo ottimismo, sicuri che l’azienda sanitaria sta cercando la giusta soluzione».

Domani intanto è previsto un confronto tra l’ente e il comitato spontaneo, che spera di poter ricevere il prima possibile notizie positive circa l’utilizzo della struttura

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