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Rifugio sanitario a Ragusa, «atti secretati»: due consiglieri protestano

Il Comune nega l’accesso agli atti per la gestione della struttura perché il carteggio richiesto riguarda «processi tributari» che non sono pubblici

RAGUSA. Gli accessi agli atti sono stati negati. Con particolare riferimento alla fitta documentazione relativa alla gestione del canile municipale con una corrispondenza tra la Guardia di finanza e il Comune. L’amministrazione comunale, nella lettera di diniego fatta recapitare ai consiglieri comunali Sonia Migliore e Manuela Nicita, parla di documentazione che non può essere rilasciata sulla base di quanto prescritto dall'articolo 16, della legge 15, che dichiara che i documenti relativi ai processi tributari non sono di dominio pubblico. «Il consigliere comunale non è un semplice cittadino, ma un pubblico ufficiale – spiegano Sonia Migliore e Manuela Nicita - il cui operato non è mai finalizzato ad interessi personali ed è in nome di questo status giuridico che abbiamo richiesto di poter accedere al carteggio».

A questo punto le due consigliere si sono rivolte al loro legale, il quale, in una lettera inviata al sindaco Piccitto, al comando provinciale della Guardia di finanza e al procuratore della Repubblica di Ragusa ha evidenziato, da un lato, il diritto inviolabile delle due consigliere di entrare in possesso della documentazione richiesta, se è il caso, con l’«oscuramento» delle parti relative al procedimento tributario. Dall'altra parte, il legale, ha sottolineato il fatto che l'eventuale ed ulteriore diniego potrebbe costituire, per l'amministrazione, una condotta penalmente rilevante, poiché si profilano reati quali: favoreggiamento, violazione della legge sulla trasparenza, abuso d'ufficio , e rifiuto ed omissione d'atti d'ufficio.

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