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Ragusa, bocciata la gestione del rifugio sanitario

Le associazioni animaliste accusano il Comune e l’Asp: rilevate molte anomalie, non possiamo più anticipare soldi per medicinali e visite specialistiche

RAGUSA. Il canile comunale è al collasso. Con il servizio di adozione che è stato sospeso. Le associazioni animaliste, ieri nel corso di un’affollata assemblea che si è tenuta al bar Prima classe di via Ercolano, hanno voluto mettere a fuoco alcune criticità nella gestione del rifugio sanitario comunale della zona industriale di Ragusa.  Le due strutture presenti in città sono piene e i cani randagi che si ritrovano in strada non possono essere ospitati nei canili. Non ultimo la gestione diretta con la fornitura di medicinali e disinfettanti.

«Abbiamo più volte denunciato una situazione insostenibile – spiega Biagio Battaglia della Lav - non si tratta del nuovo bando per la gestione del rifugio sanitario, che è scaduto il 31 dicembre, ma una serie di anomalie da parte del Comune e dell’Azienda sanitaria provinciale. Sono venuti meno alcuni punti salienti dell’accordo sulla legge regionale sul randagismo. Il Comune deve fornire, da oggi, precise garanzie sul prosieguo dell’attività perché le associazioni non possono più anticipare i soldi per acquistare i medicinali e per pagare, a proprie spese, le visite specialistiche con medici veterinari esterni».

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