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Scicli, Consiglio «caldo»: si dimettono in tre

Vincenzo Bramanti, Mario Marino dell'Udc e Maurizio Miceli di Liberi e Concreti vanno via per la «questione morale»

Legalità e questione morale al centro della seduta consiliare di Scicli tenutasi mercoledì sera e che ha riservato un colpo di scena destinato a condizionare in modo determinante il futuro percorso del consiglio comunale.

 

Il presidente del consiglio comunale Vincenzo Bramanti (Udc) e due consiglieri comunali: Mario Marino, capogruppo dell'Udc e Maurizio Miceli, capogruppo di "Liberi e Concreti" hanno annunciato le dimissioni dai rispettivi ruoli. Lo faranno non subito ma alla scadenza del 30 settembre prossimo, ultimo giorno utile per l'approvazione del bilancio.

 

Per nulla trascurabile il fatto che sullo scranno più alto c'era il presidente del consiglio comunale Vincenzo Bramanti, andato in aula con le stampelle, reduce da un intervento chirurgico. E' stato letto un lungo documento, firmato da Miceli, Marino e Bramanti, in cui vengono compiuti passaggi politici "forti" sulla situazione di precarietà politico-ammnistrativa che si è determinata a seguito delle indagini della magistratura per presunte infiltrazioni mafiose in Comune. Il clima in aula era abbastanza teso.

 

Il documento, composto da cinque cartelle, letto dal consigliere Mario Marino, non lascia spazio a giri di parole, va subito nel cuore della questione. "Sono note a tutti le vicende che vedono il Comune di Scicli sotto la lente di ingrandimento da parte di una Commissione d'indagine e d'accesso agli atti nominata, lo scorso mese di luglio dal Prefetto di Ragusa per valutare se sussistono o meno le condizioni propedeutiche allo scioglimento dell'Ente per infiltrazioni mafiose".

 

I tre consiglieri comunali parlano di responsabilità politica di alcuni amministratori dell'Ente. "È legittimo quindi - riporta il documento- che il consiglio Comunale non può stare a guardare in silenzio, quasi come se fosse ostaggio di un sistema poco chiaro e molto chiacchierato, ma deve reagire e prendere posizione sulla "questione morale" che oggi è il tema centrale che investe il nostro Ente (che rischia di subire un gravissimo procedimento amministrativo di scioglimento)".

 

Poi arriva l'annuncio delle dimissioni. Sui palchetti c'era tanto pubblico per seguire i lavori che hanno fatto registrare l'intervento del capogruppo del Pd, Claudio Caruso il quale ha ribadito la volontà del partito di chiudere l'esperienza amministrativa, invitando il sindaco a dimettersi. Il consigliere Gianpaolo Aquilino del Pd ha detto di non conformarsi alla linea del documento letto dal consigliere Caruso. "Quello è il documento di una parte del Pd" Non si esclude che prossimamente possanno essere annunciate altre dimissioni.

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