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La «vertenza lavoro» incide sul futuro dell’ente di bonifica di Ragusa

Per il direttore Cosentini, la battaglia da condurre non deve riguardare «solo» gli stipendi ma gli assetti consortili

RAGUSA. La vertenza al Consorzio di Bonifica n. 8 di Ragusa potrebbe trovare una soluzione oggi a Palermo dopo l’incontro tra l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonino Caleca, e le organizzazioni sindacali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Filbi-Uila. Dai deputati regionali, i lavoratori hanno avuto segnali; l’onorevole Dipasquale presenterà un’interrogazione all’Ars. Sulla vicenda non si esime dal fare riflessioni il direttore del Consorzio ibleo, Giovanni Cosentini.

«La mancata corresponsione degli stipendi è un problema serio che deve essere risolto il prima possibile. Ma ritengo che l’occasione data da questa fase vertenziale sia da cogliere al volo per rimettere in sesto e riordinare al meglio tutta la materia dei consorzi di bonifica, a Ragusa come in Sicilia. È chiaro che l’asse della discussione deve essere spostato a Palermo. Mi spiego meglio. È vero che qui siamo senza stipendio da mesi e non riusciamo a comprendere le dinamiche legate ai tempi e alle modalità con cui sono erogati i finanziamenti regionali. Ma il rischio è di dare vita ad una guerra tra poveri che, se è in grado di soddisfare il bisogno del momento, per carità legittimo, ci priva, invece, della possibilità di guardare ad una prospettiva d’insieme. Ecco perché - aggiunge Cosentini - ritengo non sia fondamentale comprendere le motivazioni per cui i soldi siano erogati nei confronti di alcuni consorzi e non verso altri, oppure erogati in ritardo. Non si deve commettere l’errore di coinvolgere gli uffici del dipartimento dell'assessorato regionale che non hanno alcuna colpa in quanto rispondono a direttive a più alti livelli e comunque troverebbero le risposte tecniche a giustificazione del loro operato, vanificando di fatto la vertenza. Penso, invece, che occorra sapere dall’assessore, dal presidente della Regione, ma anche dai deputati regionali, a cominciare da quelli della nostra area, che cosa intendono fare di questi enti, quale futuro hanno in serbo».

 

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