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Tunisino incendia la casa dei genitori a Vittoria: tre ustionati, la madre è morta

La polizia si è messa subito alla ricerca del giovane che è stato rintracciato e arrestato: ha problemi psichici

Un inferno di fuoco nella notte a Vittoria, dove un uomo ha tentato una strage familiare e si è poi dato alla fuga. Si tratta di un tunisino che era in casa della madre, in piazza Unità: la donna, rimasta gravemente ustionata insieme al marito e alle altre due figlie, è morta. L'allarme è stato lanciato dai residenti della zona: le fiamme alte e il fumo che ha invaso la strada hanno seminato il panico poco prima delle tre.

L'uomo avrebbe appiccato il fuoco con una torcia improvvisata, ovvero un bastone con uno straccio imbevuto di liquido infiammabile. Il rogo si è diffuso nel giro di pochi minuti, travolgendo mobili e suppellettili. La donna, il marito e le figlie che abitano nell'appartamento non sono riusciti ad allontanarsi in tempo e sono rimasti intrappolati nelle stanze, rimanendo gravemente ustionati. A soccorrerli sono stati i vigili del fuoco e i sanitari del 118 giunti sul posto poco dopo: tutti e tre hanno riportato gravi ustioni. L'immobile ha riportato gravissimi danni: il forte calore ha distrutto soffitti e controsoffitti.

Sul posto anche la polizia che si è messa alle ricerche del tunisino, che ha problemi psichici: è stato rintracciato e arrestato in mattinata. Secondo le prime informazioni nell'ultimo periodo ci sarebbero state forti tensioni familiari.

A Vittoria, dove vive da tre anni, la famiglia protagonista della drammatica vicenda è bene integrata con la comunità locale e con quella islamica formata da moltissimi magrebini che lavorano nelle campagne del ragusano. Si tratta di Kamel Zaouali, 57 anni, della moglie Mariam, la cinquantacinquenne morta in seguito alle ustioni, e dei loro tre figli, due sorelle di 19 e 34 anni, e un fratello di 29. Quest’ultimo ha appiccato l'incendio nell’abitazione. Le due sorelle sono ricoverate in Rianimazione all’ospedale Cannizzaro di Catania in gravissime condizioni, così come il padre trasferito all’ospedale Civico di Palermo.

La sorella più grande, Sameh, è una studentessa universitaria; quella minore, Oumaima, che frequenta il liceo linguistico «Mazzini» di Vittoria, avrebbe dovuto sostenere tra pochi giorni gli esami di maturità. «Una ragazza solare, piena di interessi, che ho conosciuto bene in occasione di un viaggio», racconta la preside dell’istituto Emma Barrera. «Mi auguro - aggiunge -che si riprenda al più più presto e che possa sostenere anche in seguito gli esami».

La famiglia Zaouali è molto conosciuta anche dai fedeli che frequentano la moschea della comunità Al-Zaytouna di via Montebello. «Kamel lavora in un’azienda agricolo. Lo conosco bene, così come la moglie e i figli. Sono miei amici, delle persone perbene - spiega il presidente della comunità islamica di Vittoria Abdelhamid Jebari - Frequentano la moschea e sono molto presenti, stimati da tutti. Purtroppo di recente avevano avuto problemi con il figlio. Mai avrei però immaginato che si potesse consumare una tragedia simile».

 

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