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Migrante dell'hotspot di Pozzallo positivo al Coronavirus, la procura apre un'inchiesta

Migranti all'interno dell'hotspot di Pozzallo (Ragusa)

Un migrante di 15 anni presente nell’hotspot di Pozzallo è risultato positivo al coronavirus. Lo comunica il sindaco Roberto Ammatuna. In questo momento la struttura ospita 50 migranti e si rischia possa esplodere un nuovo focolaio in Sicilia. Ai controlli sanitari l'uomo aveva una temperatura di 38 gradi e così il medico responsabile dell’hotspot ha effettuato il tampone. Il ragazzo è arrivato ieri nel Ragusano dopo essere stato trasferito da Porto Empedocle. Lo scorso 6 aprile era approdato a Lampedusa con un barchino di fortuna.

E la procura di Ragusa ha aperto un fascicolo di inchiesta contro ignoti delegando le indagini ai carabinieri della stazione di Pozzallo. Oggetto dell’inchiesta è ricostruire la vicenda che riguarda le operazioni di trasferimento del giovane. I titolari del fascicolo sono il procuratore capo di Ragusa, Fabio D’Anna e il sostituto Francesco Riccio. Le ipotesi di reato contemplate sono quelle di epidemia colposa e omissione d’atti d’ufficio.

"Ho chiesto un incontro in Prefettura nella mattinata di oggi per stabilire il da farsi", ha dichiarato il sindaco. "In ogni caso, chiedo urgentemente una relazione sanitaria da parte dei responsabili dal centro di provenienza del migrante e non escludo un eventuale esposto alla Procura della Repubblica per accertare eventuali responsabilità oltre che una ispezione da parte dell’Assessorato Regionale alla Sanità".

Ammatuna chiede chiarimenti e vuole andare a fondo nella vicenda. "Bisogna capire bene se il migrante in questione sia stato visitato in modo approfondito prima della partenza. È questa una vicenda oscura che - continua - richiede una precisa ed inevitabile chiarezza. La comunità pozzallese, che da sempre ha svolto un compito umanitario che è riconosciuto da tutti, non può essere tradita in questo modo".

"Difenderemo gli interessi della città in tutte le sedi e con tutti gli strumenti che la legge ci consente. L’hotspot - dichiara - deve essere completamente blindato e isolato e nessun rapporto deve esserci con la città di Pozzallo".

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