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Il raddoppio della Ragusa-Catania, il sindaco Cassì: "Non possiamo più attendere"

Tessuto produttivo e sociale compatto accanto alle istituzioni. Sabato, manifestazione di protesta per fare sentire al Governo centrale l'indignazione delle comunità attraversate dal progetto di raddoppio della statale Ragusa-Catania.

Quando ormai il progetto sembrava avviato verso la realizzazione dopo oltre un iter durato oltre un decennio, il ministero delle Infrastrutture ha espresso delle perplessità sulla finanza di progetto e la sua praticabilità imponendo uno stop. È probabile che queste riserve vengano sciolte nella riunione programmata per il 13 maggio.

Ieri mattina tutti i rappresentanti del tessuto economico e sociale, sindacati e istituzioni, hanno definito i termini della protesta: concentramento sabato alle 10 a Ragusa con auto e mezzi alle stazioni di servizio Agip lungo la statale 115 tra lo svincolo Bruscé-Santa Croce e Castiglione-Comiso.

Da lì i manifestanti si sposteranno verso la stazione di servizio di Coffa. "È un momento importante di svolta - ha spiegato il primo cittadino, Giuseppe Cassì -. Come territorio siamo rimasti tagliati fuori e isolati dal resto del mondo. Il raddoppio della Ragusa-Catania è importante per noi, per lo sviluppo del territorio. Ci è stato negato un diritto; è il momento di eliminare questa disparità odiosa e insopportabile".

L'obiettivo dichiarato: "Vogliamo fare capire a Roma che questa comunità compatta non è più disponibile ad attendere, non vuole più essere presa in giro. Fino a qualche settimana fa sembrava tutto in dirittura d'arrivo, ora sembra si voglia tornare indietro rischiando di fare partire l'iter da zero, buttando dieci anni di tempo. Non è tollerabile - conclude il sindaco di Ragusa - dobbiamo intervenire e superare sentimenti di indifferenza ed apatia. Non è vero che non possiamo fare nulla. La comunità che rappresentiamo ha anche essa il dovere di manifestare: o questa opera verrà autorizzata o possiamo metterci una pietra sopra. Inviteremo anche Regione, invieremo una lettera al presidente del Consiglio, Conte, affinché venga a vedere con i suoi occhi livello di disagio, imbarazzo e difficiltà che viviamo per questa situazione indegna ed indecorosa".

Un appello che viene rilanciato anche dalla Cisl che sarà presente con Cgil e Uil e le forze di rappresentanza sindacale: "È un segnale forte: ora o mai più. Si tratta di un'opera fondamentale per sviluppo e occupazione ma anche studenti e turisti - dice Paolo Sanzaro segretario della Cisl di Siracusa e Ragusa -. Questo è un territorio di grandi potenzialità ma senza infrastrutture fondamentali. Non si può fare il gioco dell'oca e ritornare al punto di partenza bisogna andare avanti. Sabato dovranno esserci anche i cittadini, in centinaia, uomini e donne, studenti e lavoratori. Questo territorio è indignato. Vogliamo che il governo regionale mantenga impegni e quello nazionale faccia scelte politiche che vengano incontro a questo territorio. Se pensano di poterci sospendere per mancanza di infrastrutture devono capire che non è così".

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