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Loris, parla il legale del padre: "Lui conosce una Veronica diversa"

La testimonianza di una vicina, Vanessa De Naro: «La donna frequentemente urlava contro i figli, mai detto che li picchiava»

29 novembre: Loris Stival - 8 anni - viene trovato morto. Dieci giorni dopo, la madre fermata per omicidio e occultamento di cadavere

SANTA CROCE CAMERINA. «Davide Stival vive un distacco tra quello che dicono i giudici e quella che è la sua esperienza di vita con la moglie, Veronica Panarello. Nei termini in cui viene descritta non riesce a riconoscerla».  Lo afferma Daniele Scrofani, avvocato del padre di Loris, di 8 anni, il bimbo ucciso a Santa Croce Camerina lo scorso 29 novembre, dopo la pubblicazione delle motivazioni del tribunale del Riesame che lo scorso 3 gennaio ha rigettato la scarcerazione della madre del piccolo, accusata di omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Davide Stival, dopo il 20 febbraio potrebbe accettare il posto che gli è stato offerto dal Comune di Vittoria nello staff del sindaco Giuseppe Nicosia in modo da potere restare accanto al figlio di tre anni. Intanto nella sentenza emessa dal tribunale del Riesame di Catania - che ha confermato il carcere per Veronica per il timore che ripeta il reato o possa inquinare le prove - è raccolta la testimonianza della signora Vanessa De Naro, vicina di casa e madre di un amichetto di Loris. Nella testimonianza la donna racconta che suo figlio andò a giocare un pomeriggio d'estate a casa Stival, e tornò dopo dieci minuti perché spaventato. Era scappato per le continue urla di Veronica contro il figlio Loris. La signora De Naro, che abita al primo piano dello stabile di via Garibaldi 82 a Santa Croce, lo stesso dove al terzo piano viveva il piccolo Loris Stival, ha anche detto agli inquirenti che a casa della signora Panarello le urla erano frequenti, con Veronica che insultava pesantamente i figli. «In modo particolare in estate - afferma al telefono la signora De Naro - le urla si sentivano chiaramente. Non ho mai detto, invece, che la signora Panarello picchiava i figli. Questo mai. Ho riferito agli inquirenti quello che sapevo rispondendo alle loro domande. La signora Veronica la conosceva poco, solo rapporti di vicinato e nulla di più. Spiace essere attaccata solo per avere detto quanto era di mia conoscenza, nessuna gelosia o altro».

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