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In terapia intensiva Joe Barone, il proconsole di Commisso alla Fiorentina: nato a Pozzallo, ha fatto fortuna negli Usa

Ansia nel mondo del calcio per il dirigente viola. Si trasferì a Brooklyn a otto anni con la famiglia

Fiorentina's Joe Barone during the Italian Serie A soccer match Atalanta BC vs ACF Fiorentina at the Gewiss Stadium in Bergamo, Italy, 2 October 2022.ANSA/PAOLO MAGNI

«In questi anni lui mi ha dato una grossa mano ed è giusto dargli un meritato riconoscimento, quindi da oggi sarà il nuovo direttore generale della Fiorentina ed entrerà nel consiglio di amministrazione». Se il calcio è in ansia per Joe Barone, ricoverato in queste ore in terapia intensiva al San Raffaele di Milano, è anche perché pochi mesi dopo l’acquisto del club dai Della Valle, Rocco Commisso ne annunciò la nomina a suo braccio destro nella società viola, rafforzando così un legame e una collaborazione decollate alcuni anni prima.

Nato a Pozzallo, in Sicilia, il 20 marzo 1966, Barone all’età di 8 anni si è trasferito con la famiglia negli Stati Uniti, a Brooklyn. Terminati gli studi ha iniziato una carriera nel settore bancario-finanziario, interrotta dopo l’incontro con il magnate italoamericano di origine calabrese che lo ha inserito nella sua società di telecomunicazioni Mediacom e successivamente lo ha nominato vicepresidente nel 2017 dei New York Cosmos, subito dopo averne acquisuito la quota di maggioranza, salvandoli dal fallimento.

Il manager siciliano, sposato alla signora Camilla che gli ha dato quattro figli (Pietro che un anno fa lo ha reso nonno, Salvatore, Giuseppe ex calciatore di Ascoli, Perugia e Salernitana, e Gabriella), è insomma l’uomo di Commisso in tutto e per tutto nel mondo del calcio. Difatti, l’imprenditore, dopo averlo inviato a Firenze in sua vece, in attesa di chiudere la trattativa con i Della Valle, gli ha poi affidato la gestione e conduzione della Fiorentina fin dai primi tempi, a dimostrazione della completa fiducia e stima.

È Barone a rappresentare il club viola nei consigli di Lega, è sempre lui a occuparsi in prima persona del mercato ma pure dei progetti del Viola Park e della vicenda stadio. In alcuni casi le sue decisioni e le sue esternazioni hanno suscitato critiche e polemiche, ma Commisso si è sempre schierato dalla sua parte: «Più i miei dirigenti vengono criticati, più Rocco starà loro vicino, questo è il mio metodo» ha sempre risposto il patron viola.

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