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Mafia, affari col riciclo della plastica: le intercettazioni dei boss arrestati

Tra i quindici arrestati nell’operazione "Plastic free", condotta dalle Squadre mobili di Ragusa e Catania e coordinata dalla Dda etnea, c'è il pentito Claudio Carbonaro, a capo dell’organizzazione che gestiva il traffico di rifiuti dalla Sicilia.

Dopo aver completato il percorso come collaboratore di giustizia, ha fatto ritorno dal 2013 a Vittoria, dove negli anni 80/90 si era reso responsabile di 60 omicidi, assumendo un ruolo fondamentale per l’associazione mafiosa e ponendosi a capo dello storico clan della Stidda Carbonaro-Dominante.

Era lui che dirigeva le attività economiche legate alla raccolta e al riciclaggio della plastica dismessa dalle serre a Vittoria e nelle provincia di Ragusa e Caltanissetta. Carbonaro ha promosso, organizzato e diretto il gruppo, d’intesa con l’imprenditore Giovanni Donzelli, accusato di concorso esterno, e con l’ausilio di Salvatore D’Agosta detto "Turi mutanna", reclutando e coordinando l’attività di raccolta della plastica svolta dagli imprenditori Minardi, tra gli arrestati di oggi, come il boss Carbonaro per associazione a delinquere di stampo mafioso.

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