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Caporalato nel Ragusano: braccianti sfruttati per pochi euro l'ora, arrestato imprenditore albanese

Nuovo blitz in un’azienda agricola del Ragusano per contrastare il fenomeno del caporalato. La polizia ha scoperto un imprenditore agricolo albanese che avrebbe sfruttato sei suoi connazionali clandestini per farli lavorare nelle serre. I lavoratori venivano pagati pochi euro l’ora.

Inoltre vivevano in magazzini senza servizi igienici con liquami a cielo aperto. La polizia si Ragusa ha arrestato Auglent Lalollari, di 34 anni, accusato di sfruttamento della manodopera. Tutti i braccianti agricoli sono stati trovati mentre lavoravano. Tra loro anche una donna incinta che era intenta a estirpare le melanzane all'interno della serra con oltre 40 gradi.

I lavoratori non hanno mai avuto un contratto di lavoro, non hanno mai effettuato una visita medica di controllo, non sono mai stati informati sui rischi dell’utilizzo di fitofarmaci, non hanno mai avuto diritto alle ferie o a giorno di riposo, non sono mai stati dotati di dispositivi di protezioni individuale. Lavoravano 8 ore al giorno e venivano pagati solo quando c’era lavoro, se non c’era attività non percepivano nulla.

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