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Ragusa, "clown" dottori in terapia intensiva per regalare un sorriso ai pazienti Covid

Natale in corsia, anche in tempo di Covid. Soprattutto in tempo di Covid. I clown dottori di “Ci Ridiamo Su” non rinunciano a esserci in questo periodo così particolare.

Ieri hanno varcato il reparto di terapia intensiva Covid dell’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa e incontrato i pazienti e gli operatori sanitari. Ma con loro nessun camice colorato, un naso rosso appena accennato, poche simpatiche magie: la speciale tuta protettiva che hanno indossato ha impedito loro di essere i soliti clown, ma non di certo a essere veicoli di forza, di energia, di umanità. Come postini speciali hanno portato in reparto, direttamente ai pazienti e al personale sanitario, le emozioni pure, generose e i tanti messaggi d’incoraggiamento e di speranza che la collettività iblea ma anche bambini di varie città italiane e perfino da Londra, hanno voluto dedicare a chi sta lottando in prima persona contro questo virus.

I clown dottori dell’associazione iblea di comicoterapia hanno così deciso di aderire alla chiamata dell’Asp Ragusa, in particolare del reparto di terapia intensiva Covid, e di portare una piccola luce di energia là dove spesso regnano paura e sconforto: di letto in letto, di stanza in stanza, hanno fatto ascoltare i tantissimi messaggi audio che gli studenti delle numerose scuole di ogni ordine e grado della provincia di Ragusa e le associazioni iblee aderenti (Cosi come sei di Ragusa, Scout San Giovanni di Ragusa, Anffas Ragusa, Piccoli fratelli Modica) hanno registrato in questi giorni per i pazienti e gli operatori impegnati nella lotta per la vita. Accanto ai clown dottori anche don Giorgio Occhipinti, direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Salute della Diocesi di Ragusa.

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