Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

L'omicidio del cuoco modicano Lucifora, riaperto il caso dopo l'assoluzione dell'ex carabiniere

La corte di Assise di appello di Catania, presidente Elisabetta Messina, ha di fatto riaperto il processo per l’omicidio del cuoco modicano 57enne Peppe Lucifora. L’unico indagato, Davide Corallo, all’epoca dei fatti 41enne e carabiniere, era stato assolto a marzo 2022 con formula piena dopo avere trascorso 2 anni in carcere. Alla sentenza si erano appellate sia la Procura di Ragusa, sia la parte civile, i famigliari di Lucifora attraverso l’avvocato Ignazio Galfo. L’omicidio venne consumato il 10 novembre del 2019 nella casa di Lucifora in largo XI febbraio a Modica. Il corpo seminudo di Lucifora venne rinvenuto all’interno di una stanza chiusa a chiave. Si pensò ad un delitto passionale che ipotizzava una relazione tra i due uomini.

La Corte ha emesso l’ordinanza nel corso dell’udienza odierna, rigettando l’eccezione della difesa dell’imputato sulla inammissibilità dell’appello delle parti civili. L’ordinanza dispone che siano risentiti tutti i periti e consulenti ascoltati in primo grado, oltre al medico legale Giuseppe Iuvara che effettuò l’autopsia e 12 testi non sentiti in primo grado. Contestualmente è stato nominato un nuovo perito d’ufficio, il maggiore Cesare Rapone dei Ris di Roma - che giurerà nell’udienza del 5 dicembre 2022 - per cercare nuove tracce biologiche presso l’abitazione di Lucifora. Particolarmente discussa fu una traccia di dna misto dei due uomini evidenziata ed analizzata dal Ris di Messina, e rinvenuta nello scarico di un lavandino: una prova che secondo la Procura avrebbe collocato Corallo in quella casa in orari compatibili con la morte di Lucifora; di diverso avviso sono i consulenti della difesa nominati dagli avvocati Orazio Lo Giudice e Piter Tomasello.

Caricamento commenti

Commenta la notizia