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Gara di solidarietà ad Ispica per i profughi dell'Ucraina

La solidarietà al popolo ucraino in fuga dalla guerra è arrivata anche dalla sezione ispicese dell’Associazione Nazionale Carabinieri (ANC) che ha accolto le richieste di aiuto pervenute da Margarita, ucraina residente a Ispica che, proprio ieri, ha potuto finalmente riabbracciare le figlie e i 4 nipotini riusciti a scappare da Lusk e dall’inferno della guerra.

La mobilitazione dell’ANC di Ispica in soccorso del popolo ucraino era stata avviata, in modo tempestivo, già a metà febbraio, a seguito dell’invasione in territorio ucraino da parte di forze militari russe. Alle prime notizie del conflitto il direttivo dell’ANC ispicese, su proposta del suo Presidente, Giorgio Calabrese, ha avviato una raccolta di prodotti di prima necessità, dall’abbigliamento, ai generi alimentari non deperibili o di lunga conservazione, a medicinali di prima necessità. La sede dell’ANC è diventata punto di raccolta, tutti i soci si sono impegnati in una vera gara di solidarietà e, grazie alla collaborazione di cittadini, supermercati e farmacie, sono stati riempiti decine di pacchi di alimenti, di farmaci e di abbigliamento in buona parte nuovo.

Ha chiesto aiuto all’associazione Carabinieri anche l’ucraina Margarita che, in questi giorni sta ospitando le sue due figlie e i 4 nipotini di 7, 8, 11 e 13 anni, scappati da Lusk per raggiungere un porto sicuro. Adesso, in casa sua sono al sicuro, ma il suo stipendio di Badante non le basta. Non pretende molto e afferma che Marta e Irina sono pronte ad affrontare qualsiasi lavoro, che stanno già studiando per imparare l’italiano anche se sognano la pace e sperano di tornare al più presto nel proprio paese.

Marta e Irina non parlano italiano ed è Margarita a raccontare la storia di queste donne scampate al pericolo ma con il cuore spezzato perchè in quella loro terra hanno lasciato tutti i loro averi e anche i loro affetti, in primis i mariti che hanno scelto di restare come volontari in aiuto e difesa della propria terra. Lusk, sotto assedio dal 24 febbraio, è un obiettivo strategico per i russi essendo un importante centro politico, economico, culturale e religioso, di oltre 215 mila abitanti, situata a Nord- Ovest vicino al confine con la Polonia.

Margarita, nel riabbracciare i suoi nipotini, non finisce mai di ringraziare il grande cuore degli italiani, la magnanimità del popolo siciliano e degli ispicesi e la generosità dell’ANC e si commuove nel raccontare le vicissitudini vissute da Marta e Irina, l’esperienza delle bombe, la paura, il rischio per la vita dei loro bambini, la voglia di restare, le continue ed incessanti esplosioni, le rappresaglie fino al bombardamento di un asilo nido, di tante fabbriche, dell’aeroporto e di tutta l’area circostante. E poi la decisione di partire con solo il passaporto in mano e tanta disperazione dentro il cuore. E ancora ci racconta delle vicissitudini per arrivare al confine polacco, del viaggio in parte in autobus, in parte in treno, senza soldi ma grazie all’aiuto e alla generosità di tutti. E infine l’arrivo a Bologna e l’ultima tappa verso la Sicilia, verso Ispica. Continua a ringraziare i soci dell’ANC e il presidente Calabrese. “Ringrazio Dio – dice - e lo prego col cuore perchè mi ha guidato da persone buone” e chiede l’ultimo aiuto: due tablet per consentire ai nipitini di seguire, in dad le lezioni della loro scuola ucraina.

Per i soci dell’ANC è stato un onore rendersi utili per aiutare persone bisognose. “Sono persone di buona volontà – dichiara il presidente Giorgio Calabrese – la guerra gli ha tolto tutto, fortunatamente sono riuscite a mettersi in salvo e meritano di essere aiutate, per questo faccio un appello affinchè siano sostenute. Noi abbiamo cercato di fare il nostro possibile e, comunque, restiamo sempre a disposizione. La nostra sede è aperta ogni giorno per accogliere tutte le offerte che ognuno, singolarmente, vorrà fare a favore di Margarita, delle figlie, dei nipoti e di tutto il popolo ucraino che in questo momento ha bisogno dell’aiuto, del sostegno e della vicinanza di tutti noi”

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