Ragusa

Venerdì 22 Novembre 2024

Moustapha Cissé, dai centri di accoglienza alla serie A: una favola che inizia a Pozzallo

Moustapha Cissé festeggiato al Dall’Ara
Il gol di Cissè che è valsa la vittoria dell’Atalanta contro il Bologna
Cissè ha compiuto 18 anni a settembre
Tre anni fa è sbarcato a Pozzallo
Un suo gol ha deciso la partita dell’Atalanta contro il Bologna

La favola di Moustapha Cissé potrebbe essere solo all'inizio. Pochi giorni fa tutta Italia ha visto le immagini del giovane guineano portato sulle spalle in trionfo da Merih Demiral e Matteo Pessina dopo aver segnato al Dall'Ara il gol vittoria dell'Atalanta contro il Bologna. Fino a un mese fa giocava in Seconda Categoria, fino a 3 anni fa per strada, poi la sua corsa più dura per raggiungere un barcone che lo portasse in Italia e magari verso un futuro migliore. Pozzallo è stata la sua prima tappa italiana, come ricorda il sindaco del comune ragusano Roberto Ammatuna: «La favola italiana di Cissé nasce a Pozzallo», ha scritto su Facebook. «È questa la vicenda umana di un ragazzo che ha già visto e superato tante difficoltà: il distacco dal luogo in cui era nato e dai suoi affetti, la fuga dall’Africa alla ricerca di una vita migliore ed ora il successo nella serie A del calcio italiano in cui si avvia a diventare uno dei protagonisti». Moustapha Cissé ha compiuto diciotto anni lo scorso 14 settembre. In poche settimane è passato dai centri d'accoglienza e dalle case famiglia nel Salento alla Bergamo del pallone, e adesso sogna anche qualcosa di più dopo le difficoltà di organico che l'Atalanta sta attraversando in particolare nel reparto offensivo. Gasperini non ha esitato a gettarlo nella mischia contro il Bologna, come con Amad Diallo, poi venduto a peso d'oro al Manchester United il 27 ottobre di tre anni fa, altro esordiente a segnare, allora nel 7-1 casalingo all'Udinese, e Musa Barrow ancora prima. Dopo l'arrivo e l'accoglienza a Pozzallo, Cissé è stato accolto a Carmiano, in provincia di Lecce, dove ha cominciato a «divertirsi», giocando qualche amichevole nella squadra di rifugiati «Rinascita Refugees» del progetto Sai, il cui slogan è «Diamo un calcio al razzismo». La squadra è infatti composta esclusivamente da ragazzi richiedenti asilo. Sono bastate poche partite prima che i talent scout dell'Atalanta fossero invitati a vedere il fenomeno con i loro occhi dal consulente legale Roberto Nitto, che lo ha scoperto. «Mi ha detto che l'emozione lo ha tradito un po' prima di entrare in campo - commenta Nitto - e poi l'ha accompagnato durante la partita. Ma è riuscito a mantenere la calma e l'equilibrio». Nitto, dopo aver visto giocare Cissé durante un'amichevole, non ha avuto dubbi e ha segnalato il giovane calciatore ai suoi contatti con l'Atalanta. «Hanno mandato tutto l'entourage a Carmiano - ricorda - e lo hanno scelto immediatamente». Nitto in lui aveva notato subito «rapidità di pensiero e doti atletiche fuori dal normale: utilizza i due piedi come fossero uno solo, è un talento naturale. E poi è un gran lavoratore». E chissà che Gasperini non abbia già pensato di mandarlo in campo anche domenica 3 aprile per il match casalingo contro il Napoli, squadra a cui Cissé ha già segnato nell'ultima gara disputata con la Primavera.

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