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La storia del cioccolato di Modica Un libro per raccontare la magia

Un volume che racconta la nascita e lo sviluppo di una delle tradizioni più importanti e sentite della Trinacria, attraverso documenti, immagini e racconti inediti

Nel 1880, a Modica, nasceva una piccola bottega dolciaria. Dopo ben sei generazioni, la dolceria si trova ancora lì dove Francesco Bonajuto, seguendo le orme del padre, l’ha fondata. Sono passati 134 anni e dalla piccola bottega continuano a uscire squisitezze d’origine araba e spagnola dal sapore unico.
La storia della cioccolateria più antica della Sicilia è stata raccontata in un libro scritto da Giovanni Criscione ed edito da Edizione d'arte Kalòs. Il volume, che sarà presentato il 5 febbraio a Banca Nuova, nella sede di via Cusmano a Palermo, racconta la vita di sei generazioni di imprenditori siciliani che hanno fatto la storia della più antica fabbrica di cioccolato della Sicilia, nonché una delle più antiche in Italia. E lo fa attraverso documenti inediti, immagini, vicende pubbliche e private. Nei primi decenni del XIX secolo, Francesco Ignazio Bonajuto aprì un'aromaterapia, occupandosi anche della lavorazione del cioccolato e del commercio della "neve", ovvero il ghiaccio utilizzato per produrre gelati e sorbetti. Dopo di lui il figlio Federico, che consolidò l'azienda concentrando i propri interessi nella produzione del cioccolato, settore in forte espansione a quell'epoca; poi Francesco, che con la sua barretta artigianale ottenne la medaglia d'oro all'Esposizione internazionale di Roma nei primi anni del Novecento. Alla sua morte l'azienda passò a Carmelo Ruta, apprendista nel laboratorio della dolceria. Oggi a guidare il timone della ditta sono i suoi figli, Franco e il figlio Pierpaolo, quinta e sesta generazione di imprenditori. «La filiera del cioccolato modicano - scrive il direttore del Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell'Università degli studi di Catania, Giovanni Barone nella prefazione - oggi punta di diamante dell'economia iblea ha radici lunghe, che affondano nella società di una "piccola capitale», abituata da secoli a coniugare l'autonomia delle sue istituzioni e l'originalità del sistema agrario con la cultura materiale "alta" dei ceti borghesi. Con questa densa e approfondita ricerca sulle vicende familiari e imprenditoriali del Bonajuto, Giovanni Criscione ci consegna un inedito scorcio di storia sociale della città tra Ottocento e Novecento, mettendo in luce sia la straordinaria varietà di competenze artigianali, sia lo spirito di impresa che ha caratterizzato la nascita e lo sviluppo del distretto del cioccolato modicano. L'Antica dolceria Bonajuto ha fondato il distretto del cioccolato, eccezionale riserva del turismo culturale e gastronomico, esprimendo al meglio la memoria e il futuro di una Sicilia diversa, colta, che indica la strada verso un modello di sviluppo legato alle vocazioni del territorio. Il cioccolato modicano è tra i componenti fondamentali di numerosi prodotti dolciari siciliani e che si possono trovare anche sui banconi delle più famose e importanti pasticcerie italiane.
Storicamente si è tramandato come un dolce tipico delle famiglie nobili che durante le feste e le occasioni importanti lo preparavano in casa. Così, si è tramandato fino ai giorni nostri e solo successivamente è diventato un prodotto dolciario di fama internazionale. La forza del prodotto consiste nella semplicità della lavorazione, nella masticazione granulosa e friabile, e nell'assenza di sostanze estranee (grassi vegetali, latte, lecitina di soia). Nel 2003 è nato il Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica: raggruppa venti produttori della città allo scopo di stabilire un disciplinare di produzione ed ottenere il riconoscimento IGP (Indicazione geografica protetta). Inoltre, il cioccolato è inserito nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali.

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