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Ragusa, la Regione sospende l'asta per cavalli e asini. Brambilla: «Salvati dal macello»

Il presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente: «Accolto l’appello mio e di tanti animalisti»

Michela Brambilla

Il dirigente generale del dipartimento regionale Sviluppo rurale e territoriale ha sospeso l’asta degli equidi a cura dell’Azienda pilota regionale per l’allevamento dell’asino di razza «Ragusana», a Calaforno. La sospensione è stata decisa nelle more «che nel più breve tempo possibile, si trovi una soluzione alternativa alla eventuale cessione dei capi oggetto della procedura di evidenza pubblica», si legge nella determinazione. Il provvedimento è stato assunto nel rispetto del piano di interventi del Dipartimento che ha come obbiettivi prioritari la conservazione dell’asino ragusano e la valorizzazione dell’aera demaniale di Calaforno. L’apertura delle buste con le offerte era prevista per il 19 ottobre.

«L’appello mio e di tanti animalisti, siciliani e non, è stato accolto: l’asta degli asini e dei cavalli del Parco forestale di Calaforno è sospesa: il bel segnale che aspettavamo e una bella vittoria. Grazie al presidente Schifani», afferma l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente.

L’asta riguardava «in blocco» di 19 cavalli e 6 asini considerati «in soprannumero» dalla struttura e quindi destinati, per lo più, al macello, spiega Brambilla, che ieri si era rivolta si era rivolta, sul «Giornale», al nuovo presidente della Regione, Renato Schifani, con la richiesta di salvare gli animali e invitava il Dipartimento regionale ad adottare soluzioni alternative: o sterilizzare gli animali e lasciarli dove sono oppure consentire, con un nuovo bando, la cessione ad associazioni animaliste o impegnate in programmi di pet therapy.

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