COMISO. Dell'aeroporto di Comiso, lui, è stato il primo ideatore. Subito dopo la sua prima elezione a sindaco, nell'estate del 1998, scrisse al presidente del Consiglio dei ministri, Romano Prodi, e cominciò a perorare la causa del Magliocco, chiedendo la realizzazione di un nuovo scalo civile. Poi vennero le vicende successive e l'avvio dell'iter per la progettazione, insieme a Gianni Scapellato. Diciassette anni dopo, Pippo Digiacomo, oggi deputato all'Ars, commenta su facebook il risultato raggiunto: l'inserimento nel Piano nazionale aeroporti. «Non ho mai avuto alcun dubbio - afferma - lo dicevo a Vito Riggio quando lui non ci credeva».
E avoca a se alcune scelte "giuste": «Senza la forte capitalizzazione iniziale da noi progettata, senza i 4.5 miloni di euro e 1,2 milioni che arrivano ora, dalla finanziaria regionale, per pagare i servizi Enav, non sarebbero riusciti ad aprire l'aeroporto». Il riferimento è ai vertici di Soaco, con i quali il parlamentare Pd ha da togliersi qualche “sassolino” dalle scarpe.
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