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Vittoria, tra Bonetta e Gurrieri aspre polemiche «a distanza»

Tutto inizia da un’allerta meteo, e dall’opportunità di chiudere le scuole cittadine. Il nuovo assessore attacca: «Ma il mio predecessore per 3 anni cosa ha fatto?»

VITTORIA. La causa scatenante è stato l'allarme maltempo. Poi l'assessore alla Pubblica Istruzione, Filippo Bonetta, ed il suo predecessore, Piero Gurrieri, hanno continuato a guerreggiare a colpi di fioretto. Bonetta ha rintuzzato Gurrieri per aver parlato di allarme maltempo ed aver suggerito la chiusura delle scuole, poi la diatriba si è spostata su terreni diversi. «Bonetta mi accusa di aver creato un allarme inutile e ingiustificato - Incredibile! Io ero seriamente preoccupato per me, sono papà di due ragazzine che frequentano le scuole pubbliche, e per tutti i miei amici, e la mia preoccupazione è aumentata quando la protezione civile ha diffuso un allerta "arancione" in tutta la Sicilia. Ho chiesto semplicemente all'amministrazione di "considerare la possibilità di un'ordinanza di chiusura" delle scuole, cosa che altri comuni hanno fatto». Poi Gurrieri si sposta su altri problemi.

«Invito l'assessore Bonetta a concentrarsi sui problemi reali, a partire dai riscaldamenti che a febbraio in alcune scuole non sono stati attivati e costringono i ragazzi a portarsi da casa le coperte. Lo faccia e sarò il primo a complimentarmi con lui. Faccia questo e, se ritiene, eviti di dettare, da lontano, comunicati stampa contro un cittadino qualsiasi, quale io sono». Bonetta risponde: «Non voglio fare polemica ulteriore e voglio chiuderla qui. Sono assessore da poco più di un mese e non è certo colpa mia se i riscaldamenti in taluni plessi sono insufficienti. Chi è stato assessore prima di me e per più di tre anni? Se non sono state fatte spese necessarie per le strutture e invece sono state fatte per fumose iniziative educative di chi è la colpa? La informo che per la scuola, d'ora in avanti verranno spesi i soldi che prima venivano destinati a manifestazioni che avevano tutta l'aria di celebrare chi le organizzava e che avevano scarsa ricaduta formativa. Nuovo motto: niente più impegni economici autoreferenziali. Ora considero il caso chiuso».

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