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Aree industriali in Sicilia, al via il piano di dismissione del patrimonio immobiliare: si comincia da Ragusa

Il commissario Ilarda: «Per le imprese finisce un’attesa di più di 10 anni»

La zona industriale di Ragusa

Il piano di dismissione del patrimonio immobiliare dei Consorzi per le aree di sviluppo industriale in liquidazione prende il via e parte dalla zona orientale dell’Isola. Si comincia da Ragusa dove sono stati già messi in vendita cinque lotti. Subito dopo l’estate si proseguirà in tutta la parte orientale: Catania, Messina, Siracusa Enna e Caltagirone.

«Per le imprese siciliane finisce un’attesa durata più di dieci anni», commenta il commissario per le aree industriali della Sicilia orientale, Giovanni Ilarda. «Un’attesa - spiega - che è iniziata nel 2102, anno nel quale i Consorzi siciliani sono stati posti in liquidazione».

Adesso si comincia. «Si tratta del primo step - prosegue il commissario - di un progetto strategico finalizzato al recupero delle risorse necessarie per ripianare le passività accumulate nel corso degli anni, ma attraverso il quale ho anche perseguito l’obiettivo di dare un contributo alla crescita economica del territorio e alla creazione di nuove occasioni di lavoro». Ilarda informa anche che «un’attenzione particolare nell’assegnazione dei punteggi è stata dedicata alle start up e alle imprese vittime di usura ed estorsioni, una scelta ben precisa, voluta per favorire le iniziative imprenditoriali innovative dei giovani e riaffermare i valori della legalità e della solidarietà di fronte a condotte criminali che danneggiano non solo chi ne rimane direttamente vittima, ma l’intero sistema economico e produttivo».

Il bando di gara e i documenti sono consultabili sul sito www.asidisicilia.it. Prevista la gestione informatizzata dell’intero procedimento di gara. Un processo partito da lontano: era il 2012 quando la prima riforma avviava questo percorso di liquidazione dei Consorzi Asi. Nel frattempo sono intervenute diverse leggi e diversi commissari hanno provato a mettere mano alla vendita, ma senza successo.

Dei 160 ettari (tra la parte occidentale e quella orientale dell’Isola), inoltre, oltre 100 ricadono in zone Zes, ovvero zone con la possibilità di agevolazioni fiscali e burocratiche per chi si vuole insediare. L’attuale commissario dell’Irsap (l’ente nato dalle ceneri dei vecchi consorzi), Marcello Gualdani aveva riunito all’inizio del suo mandato attorno ad un tavolo i commissari liquidatori Asi della Sicilia orientale, Giovanni Ilarda (Catania, Enna, Siracusa, Ragusa, Calatino di Caltagirone e Messina) e area occidentale, Michele Cimino (Palermo, Trapani, Agrigento, Caltanissetta e Gela) per stabilire e condividere i criteri unici di vendita dei beni immobili dei consorzi Asi in liquidazione dell’Isola dando una accelerazione al processo. Intanto stabilendo il prezzo di base d’asta per i diversi lotti. Si va dai sette euro al metro quadrato dei terreni in zone Asi meno pregiati fino ai 90 di quelli con più valore (alcuni lotti della zona industriale di Brancaccio ad esempio). Gli uffici della Regione stimano una media di prezzo di circa 35 euro al metro quadrato che potrebbe portare ad incassare, in maniera teorica, almeno 50 milioni di euro dalla vendita.

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