«Ragusa brucia venti milioni l’anno» in gioco d'azzardo. Sono numeri preoccupanti quelli che il quindicinale della diocesi di Ragusa, «Insieme», pubblica nel numero di febbraio.
A condurre la ricerca è stato Gian Piero Saladino. «Sono 1.551 gli euro che ogni ragusano ha speso l’anno scorso nel gioco d’azzardo, quasi il doppio della media nazionale pari a 815 euro: una città di 73.638 abitanti, con un reddito pro-capite pari a 16.368 euro, paga così, nel silenzio dei più, la sua tragica decima alla dea bendata o all’idolo del “Dio caso”», spiega Saladino, che aggiunge: «La città si impoverisce di oltre 20 milioni ogni anno, mentre individui di ogni età e si perdono nella dipendenza patologica (ludopatia compulsiva), nella perdita di cifre ingenti e nei drammi esistenziali e familiari che ne conseguono. All’inizio del circolo vizioso c’è sempre la vincita, spesso anche piccola. La sensazione che genera la vincita è sempre il punto di innesco per una patologia da gioco d’azzardo che – come nel caso del “10 e lotto” – tiene agganciato il giocatore tramite il condizionamento costante e la ripetizione dello stimolo».
L'articolo nell'edizione della Sicilia Orientale del Giornale di Sicilia
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