CHIARAMONTE GULFI. Ci vuole ingegno, ma anche un pizzico di lungimiranzaper tramutare gli scarti dell'«oro verde»: l'oliva, in altro oro, in preziosi elementi da rimettere in circolo nel tessuto produttivo, alimentando reddito e lavoro, con un occhio verso l'ambiente. In Sicilia ci ha già pensato qualcuno e la visione è diventata realtà, proiettando l'Isola in posizione d'avanguardia nella bioeconomia. La «visione» si chiama: Fen -oil. L' obiettivo è quello di «valorizzare i rifiuti della produzione olearia, trasformare in risorsa l' acqua di vegetazione derivante dalla molitura, recuperando integralmente le sostanze benefiche in essa contenute per riutilizzarle nell' industria alimentare, cosmetica e farmaceutica». A spiegare questa «trasformazione» è Mario Pagliaro, uno degli «alchimisti» che l' ha sviluppata. L'impianto è attualmente utilizzato a Chiaramonte, nel Ragusano, nei Frantoi Cutrera, un' eccellenza nel settore. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DELLA SICILIA ORIENTALE DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE