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«Un salasso per la campagna iblea», Confagricoltura fa appello ai Comuni

RAGUSA. Il termine perentorio per il pagamento è il 30 di ottobre. Ma si attende l’esito del ricorso al Tar del Lazio per bloccare in maniera definitiva il pagamento dell’Imu sui terreni agricoli. Un balzello che incide molto sul reddito delle imprese ragusane. Confagricoltura chiede ai Comuni di applicare l’aliquota minima prevista per legge.

Anche il governo nazionale dovrà fare la sua parte togliendo la norma dalla “Legge di stabilità” e attingendo le somme necessarie dall’extragettito di 480 milioni di euro previsti per i consorzi agrari. In pratica l’Imu sui terreni agricoli interesserà il 70% dei residenti in provincia di Ragusa (prima era il 32%), il 70% del territorio provinciale (prima era il 21%), l’80% degli agricoltori ragusani (prima era il 33%).

«Non è solo un problema di percentuali – precisa il presidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza– questa è una tassa da abolire. Noi non diciamo che non ci siano tagli da fare nel “cosmo agricoltura”: ci sono centinaia di enti da abolire ed una “rete burocratica” da razionalizzare. Ma il loro mantenimento e le diseconomie non possono esser pagate dagli agricoltori».

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