Istantanee straordinarie che raccontano la Sicilia... anzi tante Sicilie. Sono le fotografie che compongono la mostra “Immagini per Cento Sicilie” inaugurata ieri sera alla Fondazione Bufalino di Comiso, una narrazione in bianco e nero che, attraverso le foto del compianto maestro fotografo Giuseppe Leone, offre un ritratto affascinante e autentico dell'isola, dei suoi luoghi, dei suoi volti, tra usi e costumi, credenze e riti. Un omaggio al grande "fotografo antropologico" attraverso le immagini che furono corredo dell'antologia “𝑪𝒆𝒏𝒕𝒐 𝑺𝒊𝒄𝒊𝒍𝒊𝒆” scritta da Gesualdo Bufalino e da Nunzio Zago, pubblicata nel 1993.
Durante la cerimonia di inaugurazione, il presidente della Fondazione Gesualdo Bufalino, Giuseppe Digiacomo, ha espresso parole di profonda ammirazione per il fotografo e il suo lavoro: «Ricordare Giuseppe Leone oggi è particolarmente significativo, non solo per la qualità eccezionale delle sue fotografie, che hanno saputo catturare l'essenza della Sicilia in modo unico, ma anche per il suo spirito generoso e la sua capacità di coinvolgere e ispirare chiunque lo incontrasse. Leone è stato uno dei più grandi fotografi al mondo, un vero maestro dell'arte fotografica. Le sue immagini in bianco e nero non sono semplici fotografie, ma opere che trasmettono emozioni profonde, raccontando storie di vita, paesaggi e tradizioni con una forza e una bellezza incomparabili. Questa mostra non è solo un tributo a un grande fotografo, ma anche un modo per riscoprire e valorizzare la collaborazione tra Leone, Bufalino e Zago, un rapporto non solo culturale ma profondamente umano».
Nunzio Zago, co-autore dell’antologia e attuale presidente del comitato scientifico della Fondazione, ha aggiunto: «Le foto narrano una Sicilia che non esiste più ma che comunque rimane fortemente significativa per la comprensione del nostro presente. È una testimonianza della grande curiosità di Leone, della sua capacità documentaria di raggiungere tutti i luoghi della Sicilia e documentare tutti gli aspetti della realtà isolana. Ma anche della sua abilità e bravura di fotografo, soprattutto nell'uso del bianco e nero. Fotografie che non furono scattate appositamente per la nostra antologia Cento Sicilie, ma furono offerte dall'autore insieme con altre, attingendo al suo imponente archivio fotografico, e scelte da Bufalino che poi vi appose delle didascalie estremamente suggestive che arricchiscono le foto. Queste fotografie andarono ad illustrare le prime edizioni di Cento Sicilie, edite da "La Nuova Italia", che oggi non esiste più. Successivamente, la riedizione dell'antologia nel 2000, a mia cura per Bompiani, non conteneva le fotografie, per cui ci è sembrato bello farne una mostra in questa occasione per ricordare il grande fotografo ragusano».
A narrare alcuni degli aspetti professionali e umani del maestro Leone è stata Emanuela Alfano, sua assistente personale, intervenuta insieme ad alcuni familiari del fotografo: «Lui è riuscito a raggiungere l'eternità con il suo immenso archivio fotografico. La mostra racconta la Sicilia nella sua pluralità, nella sua bellezza e nel suo paesaggio. Distillati di realtà che raccontano quella che è la Sicilia del maestro Leone, la sua visione che si sofferma sulle feste, sul paesaggio, sui bambini. Sono i temi che lui ha portato avanti per tutto il suo percorso lavorativo. Abbiamo una visione ampia del suo lavoro, accanto alla sua straordinaria generosità che lo ha sempre contraddistinto. Offriva le sue conoscenze a tutti. Ha amato profondamente questa terra e invogliava le persone a vederne la bellezza. È una persona che è riuscita veramente a lasciare di sé una traccia profonda».
La mostra è una delle tante iniziative del festival culturale "L'ingegnere di Babele", organizzato dalla Fondazione Bufalino, giunto alla sua quarta edizione. La mostra sarà aperta dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13, e il martedì, giovedì e venerdì anche dalle 16 alle 19, anche se questo fine settimana e il prossimo, in concomitanza con gli altri eventi del festival, sarà fruibile anche sabato e domenica dalle 17.
La quarta edizione del festival culturale L'ingegnere di Babele, che prosegue questo fine settimana con interventi dell'attore Vincenzo Perrotta, si svilupperà fino al 7 luglio con altri appuntamenti tra musica e cinema. La manifestazione gode del contributo dell'Assemblea Regionale Siciliana (come ha ricordato l'on. Giorgio Assenza intervenendo ieri), del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, del Comune di Comiso, della Camera di Commercio del Sud Est e del supporto della Banca Agricola Popolare di Ragusa e di Agriplast di Vittoria. Tutti gli eventi si svolgono a Comiso, presso il loggiato della Fondazione Gesualdo Bufalino, in Piazza delle Erbe 13. L'ingresso agli eventi è gratuito fino ad esaurimento posti.
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