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Lutto nel mondo del giornalismo ragusano, è morto Salvatore Puglisi

A sinistra Salvatore Puglisi in occasione dei suoi 50 anni di attività giornalistica. A destra Gianni Stornello

Il mondo del giornalismo e Ispica, paese del Ragusano in cui è nato, danno l'addio al giornalista Salvatore Puglisi. Se ne va a 91 anni, ormai in pensione da tempo, ma non per questo dimenticato. Un cronista che nella sua vasta attività da professionista ha lavorato anche per il Giornale di Sicilia.

A darne l'annuncio sui social il collega Gianni Stornello, che traccia un profilo molto preciso di Turuzzu, vezzeggiativo col quale amici e colleghi erano soliti chiamarlo: «Scrivendo a macchina, naturalmente, con i due indici che schiacciavano i tasti sfiorandoli ad una velocità supersonica, - scrive Stornello su facebook - sapeva essere tenero (soprattutto con i deboli) e deciso (in particolare con i forti e i potenti di turno), raccontando storie, usi, costumi e vizi nostrani. Per la notizia aveva il fiuto e il culto: senza di essi puoi scrivere come Manzoni o Umberto Eco, ma se vuoi fare il giornalista non vai lontano. E poi era un grande lettore: anche questo un presupposto importante per essere "u giornalista" come ad Ispica lo identificavano. Con Salvatore Puglisi se ne va un insostituibile pezzo della nostra storia cittadina - conclude - abbiamo il dovere civico a morale di ricordarlo. Nel mio piccolo gli devo qualcosa».

Puglisi ha lavorato anche per la rivista "La vita diocesana" e per numerose riviste locali e radio. E' stato anche uno storico dirigente della Democrazia cristiana.

Il 10 agosto del 2020 Puglisi ha festeggiato i 50 anni di attività giornalistica. A Palazzo Bruno, sede del Comune di Ispica, al professionista ormai sulla sedia a rotelle ma molto lucido nonostante l'età, fu consegnata una targa celebrativa dal vice sindaco (il giornalista Gianni Stornello) e in quella occasione fu presentata una raccolta dei suoi articoli più significativi dal titolo "Cronache & storie".

Tanto il cordoglio sui social:

«Quanto mi dispiace - scrive Gianni Contino -. Collega gentile, uomo colto, giornalista di razza. Condoglianze alla famiglia».

«Si rendeva simpatico a tutti per il garbo con cui usava la sua arguzia e la sua affabilità  - ricorda Salvatore Belluardo -. Un semplice esempio del suo fare giornalismo, che non era mai una semplice cronaca ma un penetrare nei fatti e nelle anime delle persone per scoprirne la verità».
«Proprio qualche giorno fa, nel riordinare un po' in libreria alla ricerca di un libro, mi capita tra le mani "oltre i cento a ruota libera" - racconta su facebook Carmelo Francesco Alfano: - e, con affettuoso nostalgico ricordo, mi chiedevo di Turuzzu Puglisi col desiderio di sapere di lui e andarlo a trovare. Troppo tardi. Ne ho profonda tristezza ed immenso rammarico, perché Turuzzu Puglisi - pochi tra i dirigenti democristiani di allora - seppe ben capire e alla bisogna difendere quel giovane ribelle di Carmelo Alfano, croce dell'establishment democristiano anni 80, establishment poco incline a dare spazio ai giovani democratici anticonformisti. Do un grande abbraccio postumo a Turuzzu, conservandolo tra i miei migliori ricordi e nelle mie preghiere».

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