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Architettura, a Ragusa si parla delle ville rurali iblee

Ragusa Ibla, Sicilia

RAGUSA. Fino agli anni Sessanta le ville rurali di Ragusa costituivano un'originale tipologia edilizia diversa dalle masserie e dalle case dei contadini e degli allevatori. Poi sono state in parte demolite e in parte assorbite dal tessuto urbano in espansione della città.

Quelle che si sono salvate rappresentano ora un'eredità della fiorente agricoltura iblea. A questo mira l'incontro «Agricoltura è Architettura», che si svolgerà il 16 ottobre sul piazzale di palazzo Sortino Trono a Ragusa.

Ne parleranno gli architetti Gaudenzio Arestia, Giacometto e Saverio Nicastro, che da tempo curano la catalogazione e la mappatura delle di ville e case rurali di pregio delle campagne iblee. Ambra Tumino, che ha fatto uno studio sugli stili, e Andrea Nicita collaborano con l'«Archivio degli Iblei» al progetto del censimento.

Saranno proiettate anche numerose foto di Giovanni Tidona «il boliviano» che arricchiscono la sezione dell'Archivio (www.archiviodegliiblei.it) dedicata alle ville.

Sono edifici ricchi di apparati decorativi e di soluzioni architettoniche che riflettono gli stili del tempo: tardo barocchi, neoclassici, eclettici e liberty.

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