RAGUSA. Mantova nel 2016, Pistoia nel 2017. E Ragusa nei prossimi anni? L'obiettivo è di quelli difficili da raggiungere, ma c'è chi vuole lavorarci sul serio, perché il capoluogo ibleo ha le carte in regola non solo per sperarci, ma per riuscire a ottenere quel prestigioso titolo.
Giorgio Massari, Giorgio Flaccavento, Emanuele Cavarra, Pippo Gurrieri, Pino Di Grandi, Saro Di Stefano, Daniela La Licata: sono i primi promotori del comitato "Verso Ragusa Capitale Italiana della cultura". L'occasione è data dal bando del ministero dei Beni culturali e delle attività e del turismo.
«Come promotori dell'iniziativa - spiegano gli esponenti di movimenti e associazioni - intendiamo favorire la nascita di un comitato più ampio possibile, del quale facciano parte associazioni e singoli, per attivare un processo partecipato e condiviso di progettazione per affrontare la selezione prevista nel nuovo bando».
Una consapevolezza di fondo: «Partecipare, come comunità ragusana, alla selezione per capitale italiana della cultura, significa sostenere, incoraggiare e valorizzare l'autonoma capacità progettuale e attuativa della nostra città nel campo della cultura, e diffondere, in modo sempre più esteso, il valore della leva culturale per la coesione sociale, l'integrazione senza conflitti, la conservazione dell'identità di questa comunità, la creatività, l'innovazione, il benessere individuale e comunitario».
Per il conferimento del titolo è necessario un atto formale di candidatura e la presentazione di un programma delle attività culturali della durata di un anno. I promotori hanno voluto un incontro preliminare con il sindaco, Federico Piccitto, dal quale - spiegano - hanno ottenuto massima disponibilità. Il prossimo passo un incontro pubblico, il 3 maggio, alle 18,30, nella nuova sede del centro studi "Feliciano Rossitto", in via Ettore Maiorana. È aperto a tutti, singoli cittadini e associazioni.
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