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Una mostra d'abiti d'epoca al Castello di Donnafugata

DONNAFUGATA. Tremila pezzi, abiti e accessori in prevalenza, della collezione "Arezzo di Trifiletti", sono già da qualche tempo al Castello di Donnafugata, dopo l'acquisto, per 250mila euro, da parte del Comune.

L'amministrazione ha affidato all'architetto Nuccio Iacono, con un ampio curriculum di esperienze nel settore dell'allestimento museale, tutte le operazioni che porteranno all'esposizione della collezione nell'antico maniero. «Con la Soprintendenza di Ragusa e con i funzionari del Comune ho avuto modo di partecipare alla spuntatura dei vari pezzi e abbiamo verificato lo stato di conservazione di ogni singolo reperto. Tutto perfetto - risponde Iacono -. Trattandosi di abiti risalenti anche a tre secoli fa, bisognerà seguire un protocollo per la conservazione, così come è prassi per preziosi manufatti museali».

Sulla gestione dell’esposizione, Nuccio Iacono ammette: «In attesa della Futura Galleria del Costume, si inizierà con una serie di esposizioni tematiche di “anteprima” per ogni sezione museale. Ogni esposizione sarà preceduta da un'approfondita ricerca d'archivio che avrà il supporto della stessa Biblioteca di Donnafugata. Qui ho trovato documenti inediti e di grande importanza sugli usi e costumi del territorio. Alla fine di ogni mostra - continua Iacono - i pezzi saranno accolti nei bassi del Castello di Donnafugata che ho già individuato come luogo ideale. Mi piacerebbe pensare ad una sorta di biglietto abbonamento dedicato ai residenti al fine di fidelizzarli e coinvolgerli in quello che è peraltro il loro patrimonio Culturale». Nell’esposizione ci sono anche dei pezzi pregiati.

«Sono tantissimi, “assolutamente unica testimonianza - dice Iacono - della società aristocratica siciliana nel momento del massimo fulgore”, come disse il professor Antonio Paolucci nel 2001 per sollecitare la Galleria Nazionale di Palazzo Pitti ad acquistare la Collezione Arezzo di Trifiletti. La Regione Sicilia, resasi conto dell'importanza, si oppose a quella vendita e pose il vincolo per timore che "la Sicilia potesse essere depauperata della sua storia".

Ogni abito veste un'emozione e racconta una storia! Ad esempio l’abito da "grande soirée" di Franca Florio; la redingote di Vincenzo Bellini, l'abito del barone Corrado Arezzo Donnafugata, quello sontuoso del Cardinale Tommaso Arezzo, che si oppose a Napoleone, abiti di gala appartenuti alla Contessa Concepciòn moglie del Generale Miguel Miramòn, morto a fianco dell'imperatore d'Asburgo. Sono presenti abiti appartenuti allo storico Michele Amari di Sant’Adriano, Emerico Amari, al musicista modicano Pietro Floridia, alla principessa Annina di Montereale, alla soprano Amelia Pinto, al maestro Willy Ferrero, e accessori appartenuti a Maria Malibran, allo storico Vincenzo Mortillaro di Villa Arena». Importante ora la promozione.

«La formazione di un polo museale di assoluta importanza necessita di varie fasi e tempi di promozione (marketing museale). Già si stanno attivando i canali primari; tra questi anche un evento promozionale dove saranno presenti le grandi testate giornalistiche del settore e non solo. Sono in corso i contatti con istituti e accademie di Moda, anche estere. Stilisti, costumisti e registi - aggiunge ancora Iacono - sono interessati a scoprire la collezione. Turisti e cittadini saranno i protagonisti di un Bene che appartiene loro per diritto».

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