
Ancora uno sbarco drammatico a Pozzallo, dove una motovedetta della guardia costiera e una della guardia di finanza hanno soccorso un peschereccio con 140 migranti a bordo, a circa 50 miglia dalla costa. Tra i naufraghi, tre persone ferite da colpi di arma da fuoco: uno con una lesione alla testa è in coma, un altro ha riportato una ferita al viso, mentre il terzo è stato colpito alla coscia.
I primi due sono stati trasferiti d’urgenza all’ospedale di Modica, mentre per il ferito più grave è stato allertato anche l’elisoccorso per un eventuale trasferimento al reparto di Neurochirurgia di Catania. Il terzo migrante è stato invece ricoverato nel reparto di Chirurgia vascolare dell’ospedale di Vittoria.
Emorragia cerebrale, teca cranica danneggiata e frammenti ossei all’interno ma non ci sarebbe alcun proiettile per il quindicenne migrante egiziano ferito gravemente alla testa. L'altro compagno di viaggio ha una parte del volto disintegrata, mascella e mandibola, ed è cosciente: a colpirlo è stato forse un razzo di segnalazione esploso ad altezza d’uomo. Il terzo ha un foro d’entrata e uno d’uscita alla coscia ma non è in pericolo di vita.
La ong Mediterranea parla di una aggressione «armata da parte dei miliziani libici»: i tre facevano parte di un numeroso gruppo persone che si era imbarcato su un natante in ferro quattro giorni fa. In molti hanno ferite da percosse, parecchi anche con bruciature, segno di torture patite prima della partenza.
Si tratta del secondo sbarco in 24 ore: ieri erano arrivati a Pozzallo 69 migranti a bordo della nave Louise Michel. I nuovi arrivati - uomini, donne e bambini di nazionalità egiziana, eritrea, siriana e del Bangladesh - sono stati condotti nell’hotspot portuale per le procedure di identificazione e assistenza.
L’intervento di soccorso è stato coordinato dalla Prefettura di Ragusa, che ha gestito l’emergenza con la collaborazione delle forze dell’ordine, del 118, della Protezione civile e dei volontari.
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