
Un lungo silenzio carico di dolore ha accompagnato questa mattina l’arrivo della bara di Andrea Passalacqua, il quindicenne morto nell’incidente con un trattore avvenuto in contrada San Cimino, al confine tra Ragusa e Chiaramonte. Il feretro, giunto in ritardo rispetto al previsto, è stato accolto nella chiesa della Nunziata, dove don Filippo Bella ha celebrato i funerali davanti a una folla commossa di parenti, amici e conoscenti.
Dopo il rito religioso, la bara è stata portata al campo sportivo Gianni Biazzo di via Archimede. Qui Andrea passava gran parte del suo tempo libero, indossando la maglia del Ragusa Boys, squadra giovanile con cui sognava di crescere e magari un giorno fare il grande salto. I suoi compagni lo hanno salutato tra lacrime e abbracci, ricordandolo come un ragazzo dal cuore grande, sempre pronto a incoraggiare gli altri.
Andrea era descritto da tutti come un giovane solare, educato e disponibile. A soli quindici anni coltivava con entusiasmo la sua passione per il calcio, sport che amava profondamente e che rappresentava per lui non solo divertimento, ma anche speranza e futuro.
Il destino, però, lo ha strappato alla vita troppo presto, in quell’azienda agricola di famiglia dove era cresciuto. «Persone perbene, lavoratori instancabili» dicono di loro gli amici. Una comunità intera oggi piange non solo la perdita di un figlio e di un compagno di squadra, ma anche i sogni spezzati di un ragazzo che aveva ancora tutta la vita davanti.
Caricamento commenti
Commenta la notizia