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Crisi idrica, a Ragusa un numero per le emergenze e un vademecum con i divieti

Numeri di emergenza per richiedere autobotti e segnalare disservizi. Lo hanno istituito il Comune di Ragusa con Iblea Acque per fronteggiare la pesantissima crisi idrica in città.

I quartieri più colpiti, secondo il report del sindaco Peppe Cassì sono: Pianetti e San Luigi, per le zone di via Paestum, via Fieramosca, via Ramelli e via Pietro Nenni, tutte servite dal serbatoio Bruscé, che lo scorso anno era stato approvvigionato grazie al collegamento con la grande cisterna Asi, anch’essa però ora in sofferenza.

I numeri di telefono sono attivi dalle 8.30 alle 17.30 tutti i giorni, il sabato e la domenica dalle 9 alle 14. Il numero da chiamare sono il 342.6453761 e il 380.4779151.

I numeri della crisi idrica a Ragusa

Nel corso di una riunione in prefettura sono stati resi noti i numeri della crisi idrica a Ragusa: la situazione più drammatica è quella della sorgente Corchigliato, che ha azzerato la propria portata; la sorgente Fontana Grande ha ridotto del 90% la propria portata, la sorgente San Leonardo dell’80%. I pozzi San Leonardo e Lusia continuano a erogare acqua ma con una riduzione di 45 litri al secondo. «Complessivamente - spiega il sindaco - la nostra rete idrica ha circa 60/80 litri al secondo in meno rispetto al 2023. Ragusa sta pagando in maniera spietata gli effetti di un inverno assai breve e di una lunga, calda e asciutta primavera».

Una mancanza d'acqua nei rubinetti di Ragusa legata anche alle perdite dalla rete: «Iblea Acque - continua Cassì - procederà via via alle riparazioni ma è evidente come sia necessario un intervento strutturale di rifacimento della rete del valore di decine di milioni, che a Ragusa come altrove può essere finanziato solo con fondi europei o statali o regionali, e non con gli striminziti bilanci comunali. Lo stesso vale per la realizzazione di dissalatori o per interventi strutturali di recupero delle acque».

Una speranza da un pozzo

Iblea Acque lavora all’attivazione di pozzi ausiliari, da uno di questi pozzi si sta riuscendo a prelevare acqua utile ad aumentare la disponibilità e quindi le erogazioni dal serbatoio Bruscé, che serve i quartieri attualmente in crisi. In queste ore il serbatoio sta tornando a rifornire alcune utenze vicine all’ospedale Giovanni Paolo II. La speranza dell'amministrazione comunale è di riuscire a riportare a regime il serbatoio e quindi gradualmente anche l’erogazione per tutte le zone in sofferenza.

«L’erogazione, anche parziale, dal serbatoio Bruscé - sottolinea il sindaco di Ragusa -, ci permetterebbe inoltre di allentare la pressione sul servizio autobotte, riducendo le attese a beneficio di chi ancora non riceve acqua dalla rete pubblica e delle contrade».

Il vademecum per evitare gli sprechi

Il Comune di Ragusa ha redatto un piano con alcuni comportamenti vietati e il prefetto, su queste regole, ha disposto specifici controlli: irrigare le piante del proprio balcone o giardino; innaffiare orti, giardini e superfici a verde; lavare veicoli privati; lavare aree pertinenziali, cortili, marciapiedi e piazzali; alimentare fontane ornamentali, vasche e piscine; sono da evitare tutti gli usi diversi da quello alimentare, domestico ed igienico.

«I comportamenti “furbi” di chi consuma e spreca acqua come se nulla fosse, come se il problema non lo potesse mai toccare, non pagano ma anzi danneggiano gli altri e se stessi».

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