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Carcere di Ragusa, agenti della penitenziaria aggrediti da un detenuto. Il Sim: «Bisogna sanare le carenze organiche»

Il responsabile è un detenuto di nazionalità straniera che ha inscenato un tentativo di suicidio

Il carcere di Ragusa

Agenti della polizia penitenziaria della casa circondariale di Ragusa sono stati aggrediti da un detenuto di nazionalità straniera che aveva inscenato un tentativo di suicidio. Quando i poliziotti, accorsi tempestivamente in suo aiuto, sono entrati nella camera detentiva, l’uomo ha reagito con una furia inaudita e ha iniziato a sferrare calci e pugni contro di loro, utilizzando anche un oggetto contundente ricavato dalla presa elettrica della stanza. I colleghi aggrediti sono ricorsi alle cure mediche ospedaliere, riportando varie ferite. In particolare uno dei due è stato medicato con diversi punti di sutura al viso e alla testa. Sette giorni di prognosi, invece, per l’altro collega intervenuto.

«Un gravissimo fatto che fa emergere gli innumerevoli rischi che corrono tutti i colleghi che operano a tutela della sicurezza - dicono dal Sim (sindacato italiano militari) carabinieri -. La violenta aggressione verificatasi nel carcere di Ragusa non è un caso isolato, solo qualche giorno fa nel carcere di Ariano Irpino 5 agenti sono rimasti feriti a seguito dell’aggressione di un detenuto e per non dimenticare dei tanti episodi che giornalmente vedono coinvolti gli operatori di tutte le forze di polizia impegnate sul territorio nazionale a difesa delle istituzioni e dei cittadini».

«Probabilmente quanto accaduto poteva essere evitato - continuano dal sindacato -, è trascorso un mese esatto da quando il personale della polizia penitenziaria iblea faceva presente alle istituzioni locali di non riuscire a garantire la sicurezza dell’istituto per mancanza di personale, ma il grido di allarme non è servito ad evitare l’accaduto».

Il Sim carabinieri si associa alle sigle sindacali della polizia penitenziaria e auspica che le istituzioni intervengano rapidamente partendo dal ripianamento delle gravi carenze organiche. È fondamentale assicurare risorse umane necessarie per il presidio del territorio e per garantire la sicurezza degli operatori e lo è ancor di più alla luce delle problematiche sociali, innalzare il livello di sicurezza percepita da parte dei cittadini. Ai colleghi della polizia penitenziaria – conclude la segreteria provinciale del Sim carabinieri – esprimiamo la nostra solidarietà e un augurio di pronta guarigione ai colleghi rimasti feriti».

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