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Comiso in festa, 25 anni fa Gyosho Morishita fondò la Pagoda della Pace

Festa interculturale: hanno partecipato la comunità cingalese di Catania, buddisti provenienti da Palermo e da altre città siciliane e il vicario generale della diocesi di Ragusa don Roberto Asta

Cerimonia per il 25° anniversario della Pagoda della Pace di Comiso. Il monaco buddista Gyosho Morishita era arrivato a Comiso più di 40 anni fa, nel periodo delle battaglie pacifiste contro l’installazione dei missili Cruise. Abitò a lungo alla Verde Vigna, nei pressi dell’aeroporto, poi decise la costruzione della pagoda, seguendo la scia del venerabile Nichidatsu Fujil, fondatore della Nipèpozan, che aveva realizzato la prima pagoda della pace. In Europa, un’altra pagoda della pace si trova a Vienna.

La celebrazione, che si è svolta sotto un gazebo, davanti alla Pagoda con la grande statua del Buddha, è stata aperta dalla recita della preghiera della Sutra del Loto che contiene gli insegnamenti principali del buddismo. Dopo la preghiera iniziale, si è svolto il momento della venerazione del triplice gioiello Il Buddha e il Darma, Legge e Verità e Shanga (Comunità). È seguita la processione con i tamburi attorno alla pagoda e l’offerta dell’incenso al Buddha.

Hanno partecipato un gruppo della comunità cingalese di Catania, alcuni buddisti provenienti da Palermo e da altre città siciliane, del vicario generale della diocesi, di Ragusa don Roberto Asta, e alcuni amministratori locali. Don Roberto Asta ha ricordato l’invito del Papa a tutti gli uomini a essere “artigiani di pace». Morishita ha concluso con un discorso, affidato ad un lettore, ricordando la nascita della pagoda della pace, ma anche gli anni della pandemia in cui non è stato possibile celebrare l’anniversario del 2 luglio, ha ricordato il dramma della guerra in Ucraina e ha invitato a pregare per «per stabilire una vera pace».

La cerimonia si è svolta tra non poche difficoltà. La strada di accesso è di proprietà di privati che impediscono il passaggio. Un accordo concluso di recente aveva previsto che il 2 luglio i pellegrini potessero accedere alla pagoda. Inaspettatamente però la strada era nuovamente preclusa ed era stato realizzato un percorso alternativo, accessibile solo ai fuoristrada.

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