Ottenevano dei finanziamenti comunitari per l’impianto e l’ammodernamento delle strutture serricole, ma non ne avevano diritto. La guardia di finanza di Ragusa ha denunciato a piede libero cinque persone che, tra il 2013 ed il 2018, avevano percepito illecitamente contributi comunitari. I cinque devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dell’Unione Europea, all’utilizzo di fatture false, bancarotta fraudolenta e auto riciclaggio. L’operazione denominata «centoventuno» prende il nome della «Misura 121» della PAC (ammodernamento delle aziende agricole). Gli indagati sono T.G., di 65 anni, imprenditore agricolo, considerato il principale ideatore della truffa. Gli altri quattro, familiari e persone vicine, sono: la figlia T.S., di 38 anni, legale rappresentante di alcune delle società coinvolte nella truffa, Un’altra figlia, T.G., di 30 anni, B.M., di 35 anni, legale rappresentante di alcune delle società coinvolte ed un perito agrario, D.S., di 62 anni, che predisponeva i progetti utilizzati per i finanziamenti. L'articolo completo sul Giornale di Sicilia in edicola