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Migranti morti in un incidente a Comiso, rete di solidarietà per riportare le salme a casa

La rete di solidarietà si è aperta subito: le famiglie dei quattro giovani stranieri deceduti nel Ragusano in seguito ad un incidente stradale sono state avvisate e ora si attende che siano espletate le procedure necessarie per il rimpatrio delle salme, ma sta per partire una sottoscrizione per riportare a casa quelli che a Comiso erano conosciuti come «bravi ragazzi».

Saidou Konate aveva 23 anni e veniva dal Senegal, Modou 'Momo' Barry ne aveva 24 e con Lamin Ceesai di 23 anni veniva dal Gambia, tutti e tre erano arrivati cinque anni fa nel Ragusano. Avevano sfidato il mare cercando una vita migliore. Lavoravano tutti, con tutte le carte in regola, permesso di soggiorno, contratto di lavoro, richiesta di protezione internazionale e voglia di migliorarsi sognando un futuro migliore. Thierno Dallo era il più grande di età, lui aveva 40 anni e veniva dal Guinea.

Sono morti in un incidente stradale avvenuto intorno alle 15 di martedì scorso lungo la strada provinciale 20 che da Santa Croce conduce a Comiso. Erano tutti e quattro in una autovettura che si è scontrata con un furgone. Ferito in modo non grave il conducente del furgoncino. Ancora ignote le cause dell’incidente; la Polstrada di Ragusa sta completando i rilievi per accertare la dinamica, le indagini sono coordinate dalla Procura che ha aperto un fascicolo.

La Prefettura che è prontamente intervenuta per coordinare le attività, ha avviato i contatti con le autorità consolari con l’assistenza dell’Oim, Organizzazione internazionale per le migrazioni, per dare le informazioni necessarie alle famiglie dei giovani e avviare l’iter dell’eventuale rimpatrio. E'stata preannunciata l’intenzione di aprire una sottoscrizione per agevolare il rientro delle salme, domani probabilmente verranno resi noti i dettagli.

Cgil, Caritas, Comune di Comiso, e molte cooperative del privato sociale sono pronte a dare una mano, ognuna per la propria parte. Una preghiera accompagnerà i quattro ragazzi ma ancora non sono stati resi noti i dettagli della piccola cerimonia; se ne occuperà la comunità musulmana di Comiso/Vittoria e in quel giorno la sindaca del Comune di Comiso, Maria Rita Schembari, ha preannunciato il lutto cittadino.

Intanto la Prefettura ha attivato nell’ambito del progetto FAMI - Capacity building, le azioni di supporto assistenziale, anche psicologico previste nell’azione «Building together» rivolgendole sia agli ospiti del centro 'Bambino Gesù» nel quale tre dei quattro ragazzi erano ospitati, sia nei confronti del personale che lo gestisce. I ragazzi hanno lasciato un vuoto enorme, sconvolte le persone che li hanno conosciuti e lo testimonia ancora una volta all’Agi, la direttrice del centro, Marilena Massari: «È tutto difficile - dice oggi la Massari - ogni cosa è un ricordo, è difficile anche affrontare la quotidianità».

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