Il commerciante che ha inscenato il ritrovamento di un neonato a Ragusa resterà agli arresti domiciliari. Il giudice Eleonora Schininà ha sciolto la riserva respingendo le richieste dell’avvocato Michele Sbezzi, che difende l’uomo e che aveva chiesto la revoca degli arresti domiciliari o in subordine l’applicazione di una misura meno restrittiva che potesse permettergli di lavorare. L’avvocato ha già presentato ricorso al Tribunale del Riesame di Catania.
Lo scorso 4 novembre l’uomo aveva chiamato i soccorsi, assieme ad una amica, sostenendo di avere trovato un neonato vicino alla propria macelleria. In realtà quel neonato lo aveva portato lui. La sua ex compagna - indagata per concorso in abbandono - risiede a Modica e lo aveva chiamato quel giorno, chiedendo aiuto.
Lui l’aveva raggiunta recandosi nella vicina città ed aveva trovato la donna con in braccio il piccolo appena partorito. Sarebbe stata la donna stessa a dirgli di portarlo in ospedale.
Il commerciante, che secondo le dichiarazioni raccolte, non sapeva che la sua ex compagna fosse incinta e che con lei aveva interrotto i rapporti circa 6 mesi fa, ha confermato di essere stato lui stesso a portare il neonato a Ragusa e di avere inscenato il ritrovamento davanti alla macelleria perchè in quel frangente aveva ritenuto che il piccolo potesse arrivare più velocemente in ospedale, sostenendo che la città di Modica - così ha riferito il suo legale al termine dell’interrogatorio di garanzia - la conosceva poco e avrebbe perso tempo a cercare di arrivare alla locale struttura sanitaria.
Una volta arrivato in via Saragat aveva chiamato i soccorsi e sul posto era intervenuta una Volante della Polizia e il personale del 118 che avevano messo in salvo il piccolo.
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