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Omicidio a Vittoria: ucciso il pentito di mafia Orazio Sciortino: si indaga nei furti in campagna

Volanti della polizia a Vittoria

Omicidio a Vittoria, in provincia di Ragusa. Trovato cadavere il collaboratore di giustizia Orazio Sciortino, ex picciotto del clan mafioso Carbonaro-Dominante. Il suo corpo è stato rinvenuto per terra in un appezzamento di terreno vicino alla strada provinciale che collega la stessa Vittoria a Santa Croce Camerina. A notare il corpo un passante che ha poi chiamato la polizia.

Dopo l'ispezione cadaverica da parte del medico legale Giuseppe Algieri è emerso che la vittima è stata freddata con alcuni colpi di fucile al collo e al torace.

Sciortino, cinquantenne, pur non essendo un elemento di vertice del clan mafioso, con le sue dichiarazioni aveva contribuito a ricostruire alcuni delitti di mafia tra cui la strage di San Basilio di Vittoria del 2 gennaio 1999 che causò cinque vittime. Le indagini sull'omicidio sono condotte dalla squadra mobile di Ragusa e dal commissariato di Vittoria. Era da tempo fuori dal programma di protezione.

Sarà l'autopsia che verrà eseguita nei prossimi giorni a chiarire meglio i contorni di questo delitto che secondo gli inquirenti non avrebbe una matrice mafiosa. La pista che al momento gli investigatori del commissariato di Vittoria e della Squadra Mobile di Ragusa, coordinati dal pm Gaetano Scollo, sembrano privilegiare è quella di un regolamento di conti tra la manovalanza locale per la spartizione di qualche 'bottino' relativo a furti o rapine.

Orazio Sciortino, personaggio sempre borderline, era stato arrestato dai carabinieri quattro mesi fa per diversi furti nelle campagne del ragusano, insieme ad altri due vittoriesi Giovanni Iudice, 54 anni, ed Emanuele Garofalo, di 39 anni. E proprio a partire da quest'ultimo arresto gli investigatori sembrano escludere la matrice mafiosa dell'agguato.

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