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Voucher lavoro in cambio di voti, denunciati due ex dipendenti comunali di Vittoria

Comune di Vittoria

Voucher lavoro utilizzati per motivi politici, e in modo discrezionale e a fini elettorali. L’ex dirigente del settore Affari del Personale e un ex dipendente dell’ufficio staff del sindaco di Vittoria, entrambi in servizio in diverse stagioni amministrative, sono stati segnalati dalla guardia di finanza per abuso d’ufficio all’autorità giudiziaria per la gestione dei cosiddetti 'voucher' con i quali venivano pagati lavoratori per prestazioni di lavoro occasionali.

L’inchiesta parte dalla Relazione prodotta dalla Commissione di indagine prefettizia, che portò nel luglio 2018 allo scioglimento del Consiglio comunale di Vittoria, per mafia. Gli illeciti sarebbero stati evidenziati dai finanzieri del Comando provinciale di Ragusa, nella gestione dei voucher acquistati tra il 2010 ed il 2017 dal Comune di Vittoria, e hanno riguardato tutta la documentazione di acquisto e gestione dei voucher, con particolare riferimento alla modalità di individuazione dei lavoratori incaricati, i lavori affidati e la periodicità di impiego.

Il danno presunto ammonterebbe a circa 114.000 euro e sarebbero emerse procedure di assegnazione di incarichi di lavoro da retribuire con i voucher in totale spregio dei principi di imparzialità e di buona amministrazione. Una gestione che avrebbe evidenziato irregolarità nella stesura delle graduatorie di merito per la chiamata all’impiego degli operai, nella gestione stessa del bando di concorso e nella carenza di legittimità ad assegnare gli incarichi.

I finanzieri hanno accertato un massiccio utilizzo negli anni in cui il Comune di Vittoria è stato interessato dalle elezioni amministrative, cioè nell’anno 2011 e nel 2016. Nessuna valutazione dei lavoratori - beneficiari dei voucher - per l’idoneità a svolgere degli incarichi da assegnare, nonostante fosse prevista nel bando emanato dall’Ente, da parte del dirigente degli Affari del Personale e/o del Funzionario delegato; agli atti del Comune. A fronte della presunta "necessità" di svolgere dei lavori, non è stata rinvenuta traccia di richieste di impiego che avrebbero dovuto formulare le varie direzioni e uffici comunali interessati, condizione propedeutica alla assegnazione dell’incarico retribuito dal voucher.

Ci furono dal 2010 al 2017, per l’esattezza, 344 lavoratori ammessi al bando, ma negli effetti pratici sono state retribuite con i voucher solamente 57 persone (molte delle quali con un impiego reiterato negli anni). E 17 di questi soggetti sono stati impiegati pur non avendo presentato alcuna istanza per essere ammessi al lavoro occasionale e 3 erano stati precedentemente esclusi, poichè non in possesso dei requisiti previsti dal bando.

Dal 2013, poi, secondo l’attività portata avanti dalle Fiamme Gialle, il dirigente indagato, a partire dall’aprile 2013, avrebbe illegittimamente delegato alla totale gestione dei voucher il dipendente dell’ufficio staff del sindaco (che aveva un rapporto a tempo determinato); una delega che, essendo la funzione amministrativa non avrebbe potuto essere affidata al componente dello staff, a cui competevano solo funzioni di supporto alle dirette dipendenze dell’organo politico.

I militari hanno anche accertato che subito dopo la conclusione delle elezioni amministrative del giugno 2016, sono stati emanati dei mandati di pagamento nominativi nei confronti di soggetti dello staff del sindaco al fine di procedere al successivo acquisto di voucher per circa 7.000 euro. Queste somme, sono state utilizzate dal dipendente denunciato per l’acquisto illegittimo di voucher telematici, incassati successivamente da sei soggetti senza che sia stato possibile risalire all’incarico e/o alla prestazione lavorativa svolta. Due di tali soggetti, sono risultati avere stretti rapporti di parentela con persone ritenute affiliate alla criminalità organizzata. Al termine della attività investigativa svolta, che rappresenta un esempio dei servizi che il Corpo svolge per la verifica del corretto utilizzo delle risorse pubbliche, i due responsabili individuati sono stati segnalati all’Autorità giudiziaria delegante per abuso d’ufficio.

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