Minacce di morte al sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna. Lo ha reso noto lo stesso primo cittadino che si è appellato, poi, alla Chiesa e ai dirigenti scolastici della sua cittadina.
“Mi rivolgo a voi - scrive in una lettera Ammatuna -, che svolgete un ruolo di primaria importanza nel tessuto civile di questa città, a contatto diretto e continuo con i fedeli, i giovani e gli associati perchè stiamo assistendo ad un imbarbarimento dei rapporti umani, veicolato ed amplificato enormemente dai social, che ormai viene accettato quasi supinamente, senza indignazione né voglia di reagire. Quando si arriva ad augurare la morte ad una persona - continua -, qualsiasi sia la motivazione per cui ciò avvenga, credo che ormai si sia superata abbondantemente la soglia che limita la convivenza civile".
"La mia preoccupazione non è limitata alle parole farneticanti di qualcuno, la cui violenza è certamente permeata da precedenti espressioni che la fomentano, quanto al silenzio assordante che circonda queste azioni. Queste mie parole - prosegue la lettera - non vogliono assolutamente assumere la forma della denuncia, che tra l’altro non sortirebbe alcun effetto, vogliono essere invece un invito a recuperare, tutti, la forza di indignarci, di ribellarci insieme e a non sottostare più a questi comportamenti".
"Quando si slabbrano i fili che tengono unito il tessuto sociale di una città, non è solo l’obiettivo di turno a pagarne le conseguenze ma la totalità dei suoi componenti che, in futuro e per le motivazioni più diverse, può essere fatto oggetto di queste particolari 'attenzioni'. Dobbiamo, insieme, far capire che ad ogni parola corrisponde un significato ed isolare, attraverso la solidarietà – conclude il sindaco – chi pianta le radici di questo odio".
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