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Vittoria, lite finisce a coltellate: arrestato il responsabile

Intervento delle volanti della polizia

Tentato omicidio a Vittoria. La polizia ha arrestato G.R., vittoriese di 37 anni, che il 15 giugno scorso ha tentato di accoltellare all'addome un uomo mentre consumava un panino in un camion-bar. A scatenare l'ira di G.R. uno sguardo e un presunto sgarbo dal quale è esplosa una violenta lite.

Nonostante in tentativi dell’amico di sedare la lite sul nascere, quando sembrava che G.R. stesse per chiarire e non andare oltre, l'uomo ha avvicinato la vittima e sfoderato il coltello ferendolo all'addome. Dopo la coltellata vi è stato un fuggi fuggi generale, in primis l’autore del reato ed il suo amico, così come le mogli di questi ed altri avventori.

La vittima con la maglia insanguinata ha chiesto aiuto ai presenti ma avendo riportato delle ferite apparentemente superficiali, ha preso l’auto e da solo si è recato in pronto soccorso. Nessuno però, nemmeno la vittima, ha chiamato le forze dell'ordine. Una volta in ospedale infatti ha riferito ai medici di essersi fatto male accidentalmente. I medici però hanno avvisato la polizia che dopo pochi minuti ha raggiunto il ferito. Dopo averlo ascoltato e non credendo alla sua versione, hanno attivato le ricerche del responsabile.

Da alcuni elementi è stato possibile comprendere che l’uomo era stato proprio al piazzale dove è parcheggiato il camion dei panini pertanto venivano esaminati degli impianti di video sorveglianza. Da questa analisi e da informazioni ricevute nella zona del tentato omicidio, è stato possibile far ricadere i sospetti su G.R. dopo meno di 48 ore, pertanto la Squadra Mobile ha richiesto alla Procura della Repubblica di avviare le indagini, in primis una visita medico legale della vittima.

Il medico legale incaricato dalla Procura della Repubblica, dopo un’attenta analisi di tutti di dati raccolti dalle visite mediche, ha stabilito che quella coltellata avrebbe potuto uccidere la vittima. La procura in seguito alla relazione del medico legale ha richiesto la misura cautelare in carcere a carico dell’indagato.

La vittima ascoltata al suo risveglio dopo l’operazione, ha dovuto ammettere di avere avuto una lite con G.R. che conosceva solo di vista e che lo aveva solo guardato. L’uomo ha riferito di non aver subito raccontato quanto accaduto non perché avesse fatto qualcosa di illecito ma perché temeva di denunciare.

La Procura ha immediatamente richiesto l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere. Il gip esaminata la richiesta di applicazione della misura cautelare ha disposto che venisse condotto in carcere.

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