Lavorano senza contratto, pagando l'affitto per alloggiare in case fatiscenti in aziende agricole di Vittoria. La polizia denuncia quattro titolari per sfruttamento della manodopera. I controlli sono stati effettuati dalla polizia con l'ausilio del personale dell’Asp, dell’ispettorato del lavoro e della polizia locale competente per territorio. Cinque lavoratori, tra questi due minorenni sono stati impiegati senza contratto.
I poliziotti hanno sottoposto a controllo una zona dove sono state installate delle serre per decine di migliaia di metri quadri. In quel sito, gli accertamenti hanno permesso di appurare che operassero ben tre aziende seppur tutte riconducibili ad un’unica famiglia, elemento che è tuttora al vaglio per un’attenta analisi di eventuali illeciti fiscali.
Sono stati sottoposti a controllo 23 lavoratori, tra questi donne. Sono quasi tutti rumeni, molti dei quali costretti, dallo stato di necessità, a vivere in strutture fatiscenti e prive di ogni requisito che potesse dar modo agli uffici competenti di concedere un’idoneità alloggiativa, per altro tutte strutture abusive così come riscontrato dai tecnici della municipale del comune di Vittoria.
I lavoratori che erano stati impiegati senza alcun contratto lavorativo sono stati cinque, tra questi anche due minorenni, mentre gli altri erano stati ingaggiati. Le dichiarazioni dei lavoratori sono apparse tutte inverosimili in quanto hanno riferito di percepire una paga quasi consona al contratto collettivo, ma probabilmente sono stati così istruiti dal datore di lavoro.
Sono in corso analisi dei flussi economici e, qualora i dipendenti avessero dichiarato il falso, saranno denunciati per favoreggiamento personale per aver aiutato i datori di lavoro ad eludere le indagini.
Lo Spresal, deputato a riscontare le violazioni della normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, ha constatato diverse criticità che sono state tutte sanzionate.
Il Siav ha riscontrato l’assenza di caratteristiche tali da poter concedere l’idoneità alloggiativa peraltro di strutture abusive ricavate all’interno di un capannone. Il paradosso è che il datore di lavoro faceva pagare anche l’affitto per queste strutture precarie, canone che viene detratto dalla paga giornaliera.
Gli inquirenti hanno il sospetto che i lavoratori siano stati costretti, sotto minaccia del licenziamento, a riferire alla polizia versioni a favore del datore di lavoro, questo elemento nasce da alcune contraddizioni emerse dalla lettura delle dichiarazioni dei dipendenti.
Tra i dati rilevanti vi è di sicuro la nuova denuncia per sfruttamento del lavoro a carico di uno dei titolari che era già stato arrestato in quanto titolare di un’altra azienda che si trova a pochi chilometri di distanza da quella sottoposta ad ispezione in questa occasione.
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