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Pasqua, il vescovo di Ragusa parla ai fedeli "Donate felicità a chi soffre"
 

Carmelo Cuttitta

Un messaggio di pace e di speranza quello del vescovo di Ragusa, monsignor Carmelo Cuttitta, in occasione delle feste pasquali. «Nell'approssimarsi della Pasqua - scrive il presule -, mi capita di chiedermi quale idea abbiano gli uomini e le donne del nostro tempo e della nostra società di questa celebrazione cristiana. Certo, nel nostro contesto che ha alle spalle tanti secoli di cristianesimo, non sarà difficile per molti vedere nella Pasqua un qualche ricordo della resurrezione di Gesù. Probabilmente non mancherà chi considera questo evento una trovata un pò ingenua per dare un happy end, un lieto fine alla storia di Gesù, conclusa sulla croce in maniera drammatica e crudele. Qualcuno dirà anche: se fosse vero che è risorto, a lui è andata bene; purtroppo a noi le cose vanno diversamente».

E aggiunge: «Ma chi si è avvicinato a Gesù prendendo familiarità con i vangeli, chi lo ha davvero incontrato, chi crede che Egli meriti tutta la nostra fiducia e che in Lui si fondi tutta la nostra speranza, sente che la sua vicenda ha a che fare profondamente con la nostra storia e con la storia di tutta l'umanità».

Allora la Pasqua «è percepita come un luminosissimo raggio di luce che irrompe nel mondo e ne infrange l'oscurità... La Pasqua è luce dopo le tenebre, l'alba più luminosa dopo la notte più buia. Nella nostra mente e nel nostro linguaggio accostiamo facilmente buio e morte, luce e vita». Poi una meditazione sulla morte e sulla vita, sul buio e sulla luce.

L'articolo nell'edizione della Sicilia orientale del Giornale di Sicilia

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