Episodio di intolleranza a Ragusa. Una donna, violentata in Libia, è stata trattata come una "appestata". La diciannovenne eritrea, arrivata nella notte tra sabato e domenica su un barcone che rischiava di affondare, si era recata ieri in ospedale, al "Maria Paternò Arezzo" di Ibla, accompagnata dagli operatori dell'Hot Spot di Pozzallo.
Era andata a far visita alla figlioletta Mecat, nata da quindici giorni. Quando è arrivata sul barcone, la neonata era ancora sporca di sangue.
Quando Fara è arrivata all'ospedale di Ibla qualcuno ha iniziato a lamentarsi tra mamme e parenti e si è diffusa una paura di contagio di qualche malattia. È servito l'intervento delle forze dell'ordine per calmare gli animi.
"È un episodio che ci sorprende e ci amareggia, perché Ragusa non è questo. Sto cercando di capire meglio quello che è successo. Inviterò Fara in comune, la nostra è una città propensa all'accoglienza", ha dichiarato il sindaco, Peppe Cassì.
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