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Halloween, sacerdote di Ragusa: "Questa festa non ci appartiene"

«Halloween è sicuramente molto più divertente e attrae i bambini più di una visita al cimitero o una messa per santi della Chiesa cattolica. Ma soprattutto fa spendere soldi ai genitori. Esposti nelle vetrine dei negozi di giocattoli, nelle cartolerie ci sono pupazzi a forma di streghe, teschi, ragni, fantasmi, zucche e gatti. Divertenti e simpatici simboli di una festa che in realtà non ci appartiene per nulla».

Lo dice il direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale della salute a Ragusa, don Giorgio Occhipinti. «Festeggiamo pure la notte di Halloween - aggiunge don Occhipinti - con tutte le sue tradizioni, i suoi riti, il suo esorcismo verso la paura per l'aldilà, ma facciamolo quando siamo in un paese dove questa tradizione è parte della cultura locale. Fatto da noi italiani e siciliani non è che un ridicolo e provinciale tentativo di imitare gli americani in un campo che non ci appartiene e  soprattutto è un ulteriore modo per dimenticare le nostre radici».

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