SCICLI. Rilievi centimetro su centimetro. Dall'alto, dalle parti interne inaccessibili e dalle parti esterne. Il tutto per studiare e conoscere lo stato dell'ex Fornace Penna di Punta Pisciotto a Sampieri, «la Mannara» del Commissario Montalbano conosciuta in tutto il mondo, nei cento Paesi in cui la fiction televisiva dai romanzi di Andrea Camilleri viene vista.
Sono durati due giorni i lavori di ricerca e di approfondimento delle condizioni del monumento di archeologia industriale, unico in Sicilia e visibile sia dal mare che dalla terra ferma.
A studiare l'ex fornace, danneggiata da un incendio doloso nella notte del 26 gennaio del 1924 e che cento anni di intemperie hanno ridotto ad uno scheletro di pietra, sono stati docenti del Politecnico di Torino, del Cnr di Palermo, delle Università di Venezia e di Cagliari con i liberi professionisti tecnici di Ragusa e con i tecnici del Sift, la società italiana di topografia e di fotogrammetria. Con loro il sovrintendente ai beni culturale di Ragusa, Calogero Rizzuto, il quale ha chiesto specificatamente al Sift di avviare un progetto di monitoraggio e di rilievo della fornace come fase propedeutica capace di aprire la strada ad un intervento di recupero e consolidamento. Con un drone gli studiosi sono riusciti a «leggere» il monumento in ogni suo particolare.
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