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Sbarco a Pozzallo, fermati 5 presunti scafisti

POZZALLO. Sono stati fermati 5 presunti scafisti egiziani coinvolti nello sbarco di 221 migranti ieri a Pozzallo. Secondo una prima indagine della polizia a bordo ognuno di loro aveva un compito:  quello di comandante, di addetti ai motori e vivandieri. Il viaggio è iniziato ben 11 giorni prima ma, dopo 7 giorni il cibo e l’acqua scarseggiavano quindi i più vicini al comandante riuscivano a prendere qualcosa, gli altri soffrivano la fame.

Tra i migranti che hanno patito la fame e la sete anche un giovane sudanese che è morto due giorni prima che un pattugliatore maltese salvasse gli extracomunitari. Il medico legale ha constatato che il giovane è morto per cause naturali. Ma ai presunti scafisti è stato contestato  il decesso del sudanese, oltre a reato d’immigrazione clandestina.

Tra i presunti scafisti la polizia scientifica li ha identificati: Mahamed Faruq,di 37 anni, Yusri Ahmed, di 27 anni, Moustafa Ismail Yousu, di 24 anni, Ali Ibrahim Hassan Ibbrahim, di 23 anni e Zidan Zidan Abdu, di 47 anni,

I presunti scafisti avrebbero tratto un ingiusto  profitto riuscendo a trasportare dalla Libia all’Italia cittadini extracomunitari. Il reato è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone e  per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone, esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità, sottoponendole a trattamento inumano e degradante.   I migranti hanno pagato 3.000 dollari ciascuno, permettendo agli organizzatori di incassare oltre 600 mila dollari.

Gli scafisti già individuati sono stati fotosegnalati dalla polizia scientifica e sono stati condotti nel carcere di Ragusa. I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.

Nel 2016 sono 103 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa.Sono stati fermati 5 presunti scafisti egiziani coinvolti nello sbarco di 221 migranti ieri a Pozzallo. Secondo una prima indagine della polizia a bordo ognuno di loro aveva un compito:  quello di comandante, di addetti ai motori e vivandieri. Il viaggio è iniziato ben 11 giorni prima ma, dopo 7 giorni il cibo e l’acqua scarseggiavano quindi i più vicini al comandante riuscivano a prendere qualcosa, gli altri soffrivano la fame.

Tra i migranti che hanno patito la fame e la sete anche un giovane sudanese che è morto due giorni prima che un pattugliatore maltese salvasse gli extracomunitari. Il medico legale ha constatato che il giovane è morto per cause naturali. Ma ai presunti scafisti è stato contestato  il decesso del sudanese, oltre a reato d’immigrazione clandestina
Tra i presunti scafisti la polizia scientifica li ha identificati: Mahamed Faruq,di 37 anni, Yusri Ahmed, di 27 anni, Moustafa Ismail Yousu, di 24 anni, Ali Ibrahim Hassan Ibbrahim, di 23 anni e Zidan Zidan Abdu, di 47 anni,

I presunti scafisti avrebbero tratto un ingiusto  profitto riuscendo a trasportare dalla Libia all’Italia cittadini extracomunitari. Il reato è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone e  per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone, esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità, sottoponendole a trattamento inumano e degradante.
I migranti hanno pagato 3.000 dollari ciascuno, permettendo agli organizzatori di incassare oltre 600 mila dollari.

Gli scafisti già individuati sono stati fotosegnalati dalla polizia scientifica e sono stati condotti nel carcere di Ragusa. I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.

Nel 2016 sono 103 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa.

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