VITTORIA. I tre fratelli Alessandro, Antonino e Marco Pepi e il padre Gaetano, fermati per l’omicidio di Giuseppe Dezio, sentiti subito dopo il delitto di Giuseppe Dezio nella caserma dei carabinieri di Vittoria, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere ma con un distinguo.
«I tre figli prima di pronunciare di fare verbalizzare la loro scelta si sono anche professati innocenti – ha detto ieri mattina il sostituto procuratore Valentina Botti -, il padre si è invece avvalso solo della facoltà di non rispondere. Senza aprire bocca».
Il magistrato titolare del fascicolo ha aggiunto che sono state cinque le coltellate che hanno raggiunto Giuseppe Dezio, facendo riferimento alla prima ispezione cadaverica effettuata dal medico legale Maurizio Spagni.
«L’autopsia effettuata ieri pomeriggio all’obitorio dell’ospedale ragusano dovrà chiarire meglio le cause della morte. L’incarico è stato conferito al medico legale siracusano Francesco Coco». Gli indagati non hanno nominato consulente di parte. All’esame autoptico non ha presenziato l’avvocato difensore Santino Garufi. Stamattina alle 8,30 invece è in agenda in carcere a Ragusa l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip Giovanni Giampiccolo chiamato a convalidare i quattro fermi di indiziato di delitto per omicidio volontario in concorso emessi per il pericolo di fuga.
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