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Modica saluta Don Corrado: "Per lui ogni posto è chiesa"

MODICA. I modicani non lo vedranno più in giro sulla sua bici pronto a scendere e ad ascoltare il bisogno di chi gli faceva appena un cenno. «Vabbè, pazienza, però siamo contenti. Non ci stiamo nella pelle» è il commento alla nomina di don Corrado Lorefice ad arcivescovo di Palermo. Ieri a San Pietro, nella maestosa chiesa del centro storico, la vita scorreva tranquilla: un via vai di turisti, pochi i parrocchiani.

«Sono andati in cattedrale a Noto per vivere da vicino il momento della nomina di don Corrado - spiega la sagrestana, Maria Solarino - noi siamo rimasti qui. Alle 12 suoneremo le campane». E lo scampanìo solenne che sottolinea l’ufficialità della nomina ad arcivescovo di Palermo, arriva appena pochi minuti dopo mezzogiorno e si prolunga per oltre dieci minuti. A suonare le campane tra parrocchiani c’è Carmelo Giannone, titolare del bar caffetteria di corso Umberto sito proprio di fronte la chiesa di San Pietro, ha chiuso la saracinesca per andare a suonare la campana, quella centrale, la più grande.

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